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…rieccomi.
CAMION CRASH (in realtà non so come si chiama) di Salkaner
Avete presente quei labirinti di vetri e specchi, incastrati su basi componibili triangolari, che talvolta si trovano al luna park?
Nel gioco ti muovi, solo in linea retta, dentro un labirinto simile con un camion. Il paragone è doppiamente ficcante perchè con questo prototipo in fase embrionale ai giocatori era richiesto, prima ancora di pensare alla strategia, di intuire DOVE si poteva realmente passare, abbinando al proprio colore un concetto di muro invalicabile e agli altri tranne il nero quello di nessun muro. Ammettendo di riuscire con futuri interventi grafici ottimali a risolvere questo problema primario ne sono usciti di secondari anche pesanti, come è assolutamente normale in un prototipo a questo stadio. Uno di questi problemi l’ho bellamente sfruttato per addivenire ad una facile vittoria a questo gioco che non è certo nelle mie corde.
LUNGARNO + ESPANSIONE di Favar
In effetti più che provare l’espansione era mia intenzione provare Lungarno con l’autore per vedere se mi ero perso qualche finezza strategica nella mia unica partita precedente. Non ne avevo perse.
L’espansione, per come l’ho provata, funziona nel senso che incastra le nuove funzioni dove io sentivo la mancanza di qualcosa nel gioco originale.
DEATH NOTE (anteprima di pubblicazione) di Tanis (come presentatore, mi è parso di capire che il gioco non fosse proprio suo)
Un gioco di deduzioni e bluff dalle meccaniche fin troppo pulite. Sicuramente rispecchia molto le abilità deduttive dei personaggi principali del fumetto, chiedendoti di immedesimarti negli stessi meccanismi.
Non dobbiamo però dimenticarci che i protagonisti del fumetto sono 2 (in realtà più di 2) autentici geni. Non penso sia così facile immedesimarsi nei loro processi deduttivi. Ho visto molte facce spaesate al tavolo. Io stesso lo ero nonostante il cervello girasse a mille nel tentativo di capire COSA si potesse dedurre.
La nostra anomala partita è finita molto velocemente attraverso un quasi colpo di culo. I reali elementi del gioco sono in realtà più facilmente le espressioni, gli sguardi e le reazioni dei giocatori. Un pò come nel poker. E questa è una cosa che decisamente NON mi piace. Amo che siano le regole a guidare il gioco, non i rapporti sociali fra i giocatori al tavolo.
IL CONSIGLIO VENEZIANO di IlDavid
Più che un gioco era un tentativo di far discutere la gente di problemi antichi e moderni. Non posso che plaudere l’intenzione… ma cassare completamente quelle 2 idee (banali e bacate) che sono state presentate come gioco. Vedi sopra per come io concepisco il gioco come insieme di regole, piuttosto che come provocazione per aumentare le relazioni sociali.
Comunque penso siamo tutti concordi nello spedire un carico di sodomiti veneziani a Bisanzio come reazione ai loro balzelli, aspettando di allargare le strade veneziane e poterli riaccogliere accettando i loro costumi :laugh:
Ho poi potuto finalmente provare la modifica a Lalonde che languiva nel cassetto da troppo, ghettizzato in favore di progetti più vendibili (Deadwood e The True) o più sensazionalistici (Shadows in the fog). Complice il ritorno di moda della fantascienza e una serie di circostanze sono riuscito a rispolverarlo (anche perchè merita, dopo anni di limature). Peccato che la modifica ha in realtà fatto danni e basta. Foruna che Tanis e Luke sono stati comprensivi e in grado di apprezzare il gioco per le parti che già erano limate e rodate. Ho già in mente la nuova direzione (che mi piace anche di più). Ma quanto dovrò aspettare ancora per provarla?
Shadows in the fog ha soddisfatto come al solito me e chi l’ha provato. Ma non riuscirò MAI a provare i finali in questo CON. E quelli sarebbero l’unica cosa da testare a fondo!
Di Space Cadet invece sono riuscito solo a portare uno smozzico, che ha girato come mi aspettavo. Paolo però mi ha messo il tarlo della sua possibile ripetitività, che in prospettiva riesco anche io a intravvedere. Quindi abbandono tutto. Non ho bisogno di un gioco solo carino. Anche perchè il tempo da investirci sarebbe tanto, come in ogni mio colossale progetto. Meglio girare altrove le mie risicate energie.
Post edited by: Linx, at: 2009/01/24 12:08
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
(da Flushed Away)