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Khoril wrote:
Dunque in realtà le carte avendo una polivalenza possono essere giocate per influenzare se pur in maniera minima obbiettivi in modo sia positivo che negativo.
ok, ma questo non risolve l’ovvietà delle scelte
In secondo luogo è possibile detto che obbiettivi secondari di più giocatori coincidano quindi potrebbe succedere che qualcuno faccia inconsciamente il gioco a favore anche di altri.
questo quindi vale solo se i giocatori hanno obiettivi primari e secondari mischiati, altrimetti appiana il gioco. esempio: catastrofe nucleare primario per entrambi vuol dire non avvantaggiare l’altro, semplicemente è una strada comune; catastrofe nucleare per uno primaria, per l’altro secondaria, allora il secondo giocatore avvantaggerà il primo.
Terzo non è detto che ci sia una fase di pesca…. (potrebbero esserci dei mazzi precostruiti uguali per tutti tra i quali scegliere cosa giocare e li starebbe al giocatore seguire una sua strategia stando attento a ciò che fanno gli altri.
Il fattore fortuna sarebbe ridotto al solo intervento da parte del gioco.ok, togli il fattore fortuna, ma la rigiocabilità del gioco in questo caso va a farsi benedire.
scusate “l’aggressione” alla vostra idea, ma proprio mi sembra che non ci siamo… IMHO ovviamentePost edited by: Khoril, at: 2009/12/14 14:09
1°) L’ovvietà delle scelte è limitata solo da cosa fanno le carte da giocare e più scelte offrono meno ovvietà c’è nel loro utilizzo a seconda delle strategie adottate.
2°) solo gli obbiettivi secondari possono coincidere… quelli primari no.
3°) Non capisco perché diminuisce la rigiocabilità diminuendo la fortuna… allora gli scacchi e i giochi astratti non dovrebbero mai potersi rigiocare.