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Io non sono un autore “alla prima volta”, ma comunque ho ancora abbastanza fresche le sensazioni della mia prima IDEAG: una fatica boia anche a fare una singola partita ai proppri prototipi.
Perchè non conoscevo nessuno ed è difficile trovare qualcuno che dedichi ad uno sconosciuto un’ora del proprio tempo quando può scegliere di giocare con qualcuno che conosce. Di fatto mi è servita solo quasi per COMINCIARE ad instaurare rapporti e per la volontà di semplici giocatori (per cui ero uno sconosciuto come gli altri) di provare il mio gioco. E già ero fortunato per il fatto che con la grafica me la cavo e avevo un proto all’apparenza bello.
E al tempo IDEAG era molto più piccola e si faceva più facilmente gruppo.
Con l’ingrandirsi della manifestazione e la “maturazione” degli autori si è assistito a diversi fenomeni:
– un miglioramento medio della qualità dei prototipi, sia in meccaniche che in grafica (quest’anno mi sentivo surclassato in impegno grafico da parecchi autori);
– un aumento dei playtester non autori CHE PERO’, PURTROPPO, VENGONO ORMAI FAGOCITATI IN GRAN PARTE DALLA LUDOTECA (e come non capirli: è lo stessao motivo per cui non è facile playtestare);
– un progressivo aumento dell’egoismo degli autori per il proprio tempo, sempre meno propensi a concedersi a partite di giochi altrui SOPRATTUTTO SE SCONOSCIUTI. Ho visto autori veramente tristi in questi 2 giorni.
Scindo in 2 le mie argomentazioni e comincio a postare queste.
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
(da Flushed Away)