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Parliamo ora di questa sgradevole sindrome che affligge una parte consistente degli autori di IDEAG (oltre che del genere umano nel suo complesso): l’egoismo.
C’è innanzitutto da dire che è ha la sua moticavione d’essere. Non ho alcun bisogno di giustificazioni da parte degli autori. Sono conscio di quello che succede.
RIMANERE AL PROPRIO TAVOLO (se si ha un gioco decente) PAGA. Lo scopo del 90% degli autori presenti ad IDEAG è quello di provare il proprio gioco. O, ancora peggi “” propri giochi! Un singolo test non vale spesso abbastanza per un gioco e tutti vorremmo farne 2 o 3 per gioco. L’unico modo per riuscirci è NON STACCARSI DAL PROPRIO TAVOLO o farlo solo per recuperare giocatori.
Gli autori più “rodati” hanno abbastanza conoscenze per cominciare a riempire il proprio tavolo (magari scambiando una partitina o due con altri autori di solito del loro livello). Dopodichè lo stesso avere il tavolo pieno porta interesse negli autori/giocatori vicini e rende più facile trovare altri giocatori. SEMPRE AMMETTENDO CHE IL GIOCO PROPOSTO E’ COMUNQUE INTERESSANTE.
Possono quindi quasi solo rimanere al proprio tavolo e concedersi per partite al gioco di qualche conoscente.
Lo stesso non possono farlo gli autori meno nuovi e capaci, che possono sopravvivere SE SONO ABBASTANZA AVVEDUTI PER FARLO soltanto tramite lo scambio di partite e opinioni con AUTORI DEL LORO LIVELLO che si concedono più facilmente.
Quindi egoismo e caste.
Ovviamente c’è anche altro che IDEAG dona: scambi di esperienze, conoscenze e piacevoli socialità. E in quello dà il meglio, visto che di tempo “aspettando qualcuno per giocare” se ne passa.
Quello che manca sempre più è la disponibilità degli autori più esperti al sacrificio.
Qualcuno potrebbe dire che è la crudeltà del libero mercato e della società riportata all’interno di IDEAG… e avrebbe perfettamente ragione.
Ma è comunque una cosa che va detta.
Vere soluzioni non ne ho.
Quello che serve in realtà sono dei semplici giocatori. L’espansione di IDEAG ha portato nuovi giocatori. La Ludoteca, a parere mio, li ha sottratti.
Credo che la ludoteca sia un bene per la manifestazione ma un male per gli autori, che devono confrontarsi ANCHE con i grandi classici sfoderati in confezioni lucenti e rodati.
Vorrei far notare con la crudezza che mi distingue che a pagare sono gli autori, non certo i giocatori (ma se pagano il noleggio di giochi mi rimangio tutto: la cosa può essermi sfuggita). In questo trovo ci sia qualcosa di ingiusto. Ma la mia è solo un’opinione che potete smentire.
Posso dirvi che io stesso ho ottenuto gli unici 2 test di domenica da semplici giocatori. Ma quanti giocatori si sono avventurati nei padiglioni dei prototipi?
Quanti hanno preferito un prototipo ad un gioco edito?
Quali prototipi avranno mai scelto quei giocatori?
Per completezza posso aggiungere che ho fatto altre solo 2 partite (in un caso uno smozzico) a giochi miei sabato. Entrambi per il solo fatto di avere qualche conoscenza e stima da parte di qualcuno. Ho provato a mia volta un totale di 5 giochi di persone che NON conoscevo (o quasi) e non sono riuscito a provare giochi che volevo veramente (soprattutto CASTLE di Pozzi che trovavo sempre a partita avviata o fuori dal suo tavolo, accidenti al limite di 3 giocatori).
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
(da Flushed Away)