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Qualche battuta a caldo anche da parte mia.
1. Sempre grazie agli organizzatori. Grazie Walter, grazie Paoletta, grazie Tinuz, grazie.
Quest’anno purtroppo ho saltato il sabato e ho partecipato solo alla domenica.
Ho “sofferto” quindi della location di cui avete già parlato.
Anche se più che quello, effettivamente rispetto alla mia ultima partecipazione ho avuto la sensazione di un calo del playtester.
Domenica mattina quasi nessuno (che non fosse autore); il pomeriggio già di più.
Quando sono uscito in piazzale ho capito il perchè; effettivamente è troppo allettante per un “passante” entrare in quella sala (tra l’altro ben esposta in vetrina) piena di giochi editi rispetto a prendere coraggio per aprire quella porticina buia che porta nelle salette degli autori…
Quanto all’egoismo o disponibilità, personalmente mi “assolvo” alla grande: ho provato 1 gioco di Fantavir, 1 sul far-west e 1 partita ad un mio gioco e siamo così arrivati al pomeriggio; quindi 1 ad un gioco di deduzione sullo scoprire i tesori in europa e 1 gioco mio. Poi la mia giornata è terminata.
Con me ho portato anche un amico senza giochi suoi che quindi ha svolto il ruolo di playtester per tutte le partite.
Quindi 2 prove ai miei giochi e 3 prove a giochi altrui.
Sui commenti alle prove, cerco di trovare con più calma il tempo per scrivere, anche se a voce ci siamo già detti tutto.
Sulla presenza di editori, in effetti, credo sia un aspetto su cui lavorare (difficile dare un consiglio agli organizzatori, visto il grande lavoro che fanno; forse dovrebbero andare sotto casa degli editori/agenti e sequestrarli per l’intero weekend ).
Direi che Piossasco, se continua ad essere un incontro così affollato di autori (più che di playtester) abbia successo se diventa una vetrina e un punto di contatto con agenti/editori.
Il playtest “ormai” quasi tutti noi che bazzichiamo questo mondo siamo in grado di organizzarcelo proficuamente (mi scuso se per qualcuno non è così).
Certo, rimane un insostituibile momento di ritrovo e aggregazione con “vecchi” e nuovi amici appassionati della stessa attività.
Alla prossima e grazie ancora,
Rifo.