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La presenza di diverse critiche e suggerimenti per cose da migliorare non può fare dimenticare anche l’eccezionalità di una risorsa come IDEAG. Mi sembra giusto dirlo. Solo sei anni fa, il vostro prototipo lo avreste fatto provare solo ai vostri amici, vi sareste convinti che era il nuovo MONOPOLY, lo avreste brevettato, portato alla SIAE ed al notaio, ed avreste inviato una lettera alla Editrice Giochi dicendo che se volevano il vostro nuovo RISIKOPOLY EXTREME dovevano prima firmare un contratto di massima riservatezza. Per poi denunciarli alla pubblicazione di Monopoly Topolino perché accidenti, questa era proprio la vostra idea e sicuramente ve l’avevano rubata in qualche modo.
Non voglio fare di tutta l’erba un fascio. Ma questo è per dire che IDEAG non si misura solo in giochi provati e fatti provare, ma in una serie di relazioni, informazioni, idee… difficilmente quantificabili. Dopo sei anni, certamente queste cose ad alcuni servono di più e ad altri di meno. Gli autori crescono, a volte cresce la disparità di esperienze, e accontentare tutti diventa difficile.
Riguardo la quota di iscrizione, credo non ci sia bisogno di giustificare. La manifestazione è sempre sull’orlo tra il pareggio e la perdita di denaro (naturalmente senza nessun compenso per gli organizzatori), per cui il discorso è piuttosto semplice: se qualcuno pensa di riuscire a fare di meglio lo faccia e saremo ben lieti di aggregarci; se qualcuno trova che la propria quota di iscrizione sia eccessiva o fuori luogo, cioè non percepisce un valore aggiunto rispetto ad un playtest casalingo con gli amici, è libero di non partecipare. Lo dico un po’ schiettamente, ma davvero si riduce a questa scelta.
Alla prossima!