Rispondi a: IDEAG 2010: Come è andata?

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Tanis2
Partecipante

Brevissimo report della mia IdeaG 2010: ho giocato molto, e molto più a giochi di altri che ai miei… alla fine se tutti facciamo così funziona. Poi è ovvio che mi viene più spontaneo giocare a qualcosa di un autore che già conosco, ma ho giocato anche a giochi di autori nuovi, per cui mi autoassolvo B)

In particolare ho provato (due volte!) Proconsules, di cui una volta insieme a Favar come già da lui detto, sul quale ho avuto le stesse vibrazioni positive che ebbi su Enrico il navigatore (il futuro Vasco da Gama).

Un gioco di gangsters di… uhm non so chi fosse l’autore tra i presenti al tavolo, spunto interessante, c’è da lavorarci molto.

Locomotiva dei ragazzi della ludoteca La Zucca Vuota di Palermo (promettente, da snellire un pò ma comunque piacevole),

Asgard di Zizzi (in via di pubblicazione e quindi praticamente finito, davvero un bel gioco e non lo dico solo perchè sto sviluppando due giochi insieme a lui).

Il giochino di carte sul calcio di uno degli ospiti francesi (mi sfugge il nome): simpatico e divertente.

Exit Poll di Riccardo Guerra: davvero un altra bella idea dopo il Cuoco di cui sono già fan.

Il gioco “monopolesco” sul calcio dei ragazzi siracusani… loro sono simpaticissimi, sul gioco ci sarebbe da lavorare davvero tanto.

Venetia, un gioco di carte stile Bang! di due ragazzi di Biella (Sasha e, mi pare, Roberto). Molto ben ambientato, qualche meccanica è da limare e non è certo un gioco per il mercato tedesco, ma ai giocatori di ruolo dovrebbe piacere.

A fronte di otto partite a giochi di altri finito con il provare una volta sola Graal (che sto sviluppando con Pierluca Zizzi e che ha ancora bisogno di tanto tanto lavoro, ma lo spunto originale continua a piacermi) ed il mio “Re Riccardo alle Crociate”, che dimostra la mia tendenza a trovarmi bene con i reali (dopo re Tritus di Kingsburg)… avrò dell’insospettabile sangue blu?

Comunque 8 giochi di altri e 2 miei, mi sembra una proporzione eticamente corretta :)

Finito il resoconto, e ribadendo la bellezza e l’importanza di IdeaG nonchè il ringraziamento agli organizzatori, veniamo a qualche opinione (come spesso mi capita, talvolta andrò controcorrente) sulle cose migliorabili e sui giudizi che ho letto prima.

1) sul catering siamo tutti d’accordo che è migliorabile. E che la location migliore è il teatro, dove si sta tutti assieme. La mia personale opinione è che l’anno prossimo IdeaG dovrebbe trovare una sede più comoda da raggiungere ed ospitale. Se per fare questo si deve traslocare nelle vicine Pinerolo o Orbassano o addirittura a Torino, secondo me è un passo che ormai va affrontato.

2) playtesters. Mi spiace, ma penso che i giocatori occasionali come playtesters sono INUTILI. Quindi le lamentele sui giocatori risucchiati dalla Ludoteca non le condivido affatto.
Se partiamo dal presupposto che si viene ad IdeaG per fare del playtest serio ed avere pareri da persone competenti, magari anche pareri severi ed impietosi, ma che possono aiutare i nostri giochi a migliorare e far capire qualcosa a noi stessi, allora
far provare i prototipi ai giocatori occasionali è perfettamente inutile.
Piuttosto, va incentivato e recuperato lo spirito per cui si viene ad IdeaG in primo luogo per provare i giochi degli altri.
Io vengo ad IdeaG per far giocare i miei prototipi ad altri autori ed a pochi playtesters competenti, e li prego di essere il più critici possibili, perchè con i complimenti fatti tanto per fare non si cresce e non si va da nessuna parte. Il parere della casalinga di Piossasco o dei suoi pargoli, con tutto il rispetto, in questa sede non mi interessa.

3) Professionalità. Andrebbero secondo me a tutti i costi inseriti dei momenti seminariali, magari approfittando della presenza degli ospiti. Non solo per favorirne la riconoscibilità e dare un senso alla loro presenza, ma anche per contribuire alla crescita degli autori stessi. Perchè è imbarazzante provare dei giochi e provare a parlarne in termini tecnici, sia pur semplici, e renderti conto che l’interlocutore non ti capisce (o non è disposto a capirti). Alla fine le “caste” a cui qualcuno ha accennato forse sono solo il tentativo di parlare di giochi con qualcuno che parli la tua stessa lingua (e la mia personale memoria è così labile che non riesco dal nick che leggo sul cartellino a capire se sto parlando con qualcuno che è già passato da questo sito e quindi ha almeno alcuni principi di base piuttosto chiari, oppure no).

4) gli editori. Anche qui, andando controcorrente, penso che dobbiamo fare un pochino di “mea culpa”. Perchè gli editori, specialmente quelli di un certo livello, vengono se sanno di avere la possibilità di provare giochi presentati professionalmente e sviluppati con un certo criterio. Mentre se l’aspetto generale di IdeaG è quello della “fiera del dilettante” con “autori” che presentano la propria riedizione di Monopoli o di Risiko, allora posso anche capire l’editore che nel dubbio non viene o che se viene si rivolge mirando agli autori che già conosce (e così magari facendo torto agli autori esordienti che hanno prototipi sviluppati come si deve e con concetti moderni, ma che rischiano di essere confusi nel baillamme generale.

Scusate se, al solito, sono stato brusco e poco diplomatico ma credo sia il caso di dire le cose come stanno senza nascondersi dietro diplomatici giri di parole…

Post edited by: tanis2, at: 2010/01/19 16:40