Ciao Hastur,
non ti preoccupare, anzi in bocca al lupo (si dice così nel’ambiente?) per la tua commedia!
No, non si dice “in bocca al lupo”… si dice “merda”; fa ridere ma si dice così 
Vuoi farci vedere qualche cosa? il regolamento, qualche carta?
Appena riesco a stendere il regolamento in maniera quasi definitiva e soprattutto comprensibile, lo posto… anzi, sapete dirmi in quale sezione si può postare queste cose?
i dadi di per se non sono malvagi: dipende da come li si usa in fondo anche tu hai la necessità di generare l’evento casuale, lo fai in un altro modo. Ma lo fai.
Se poi si tratta di un sistema totalmente diverso (che non può essere ricondotto al lancio di un dado) allora mi hai fatto incuriosire e sarei felice se me lo accennassi.
No, no, non sono malvagi, poveri… non è che io detesti il dado di per sé, mi da’ solo fastidio chi li sfrutta a iosa per determinare l’evento; e più di tutti (per non fare nomi) detesto quelli che lo fanno ed in più aggiungono nel manuale la frase imbecille “Dio non gioca a dadi, non dovresti farlo nemmeno tu”… e chi vuole intendere ha inteso
Per quel che riguarda il sistema generico dei giochi di ruolo che creiamo, si basa principalmente sul confronto di statistiche date dalla somma di tratti ed abilità, a seconda dell’azione, con la possibilità di aumentarle tramite ulteriori abilità o elementi del personaggio: spesa di punti energia o punti aura (quello che è chiamato mana nella maggiorparte dei giochi fantasy) e l’uso del dado (un unico dado a 6 facce) è applicato nei casi in cui il giocatore intenda fare un’azione che non gli compete o non è previsto dal master che la esegua.
Questo sistema l’ho chiamato con l’acronimo CO.D6 System (Cross-Over Dice 6 System), dal momento che sfrutta il d6 con regole e strutture proprie di sistemi da d10 o d20, leggermente modificati per adattarli all’ambientazione ed al dado da 6.
Al momento è registrato con LCC quindi appena avrò un po’ di tempo per spiegarlo nei dettagli creerò un documento e magari lo posterò anche qui. Il sistema è nato per un gdr fantasy, ma l’ho già adattato con facilità anche a gdr moderni e cyberpunk.
Invece per quel che riguarda il gioco di carte in questione, dal titolo Forgotten Gods (ma penso di presentarlo col titolo italiano “Dei Dimenticati”, per difendere anche un’identità di linguaggio, oltre che di “prodotto made in italy”), il sistema di regole è abbastanza semplice in quanto ogni carta personaggio ha un’abilità particolare che incide sulle regole… un po’ come fanno le carte di Magic The Gathering, ma senza essere un CCG.
Più che una proposta era una idea che mi gira in testa da un po’ e quando ho letto che sei uno scrittore ho “colto la palla al balzo”.
Allora se sei ancora in alto mare, parliamone e vediamo che si può fare 
Tzalòt!
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