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@ Gabryk: Qui si rientra nel discorso sul lato “umano” degli editori, che possono sbagliare (così come possono sbagliare gli autori, gli impaginatori, i grafici, gli assemblatori delle scatole, i playtesters).
Non ho detto che le produzioni professionali sono esenti da errori, dico solo che andare verso una professionalizzazione del settore può portare solo del bene (giochi migliori, giochi più in target = più diffusione).
Nè dico che l’autoproduzione è “male” (Friedmann Friese si pubblica i giochi da solo, per dirne uno a caso, e lo fa abbastanza bene).
Se uno ha le capacità, il capitale, l’inventiva, può fare autoproduzioni di tutto rispetto.
“Tutto per dire che la gente che di mestiere pubblica giochi, non è detto che sia più professionale degli autoproduttori secondo me.”
L’autoproduttore, e qui sta l’inghippo, PUBBLICA GIOCHI. I suoi.
E deve farlo secondo le regole, e confrontandosi col mercato. Altrimenti non è un editore, ma uno che lo fa per hobby. Se lo fa per hobby, anche a livello autoriale non è un game designer, ma un “autore amatoriale”, o “aspirante autore”, fai te.
Il tuo vicino di casa che prende una Canon Legria FS200, scrive, dirige e monta un cortometraggio con gli amici, è un regista? Lo paragoneresti mai a Tim Burton? E la sua produzione la metteresti mai a confronto con un film che esce nelle sale?
Penso d’aver reso l’idea.
@ Siddone: cerca di presentare il gioco agli editori che realmente potrebbero essere interessati. Portare un wargame di miniature alla Adlung è abbastanza inutile, ma anche presentargli un gioco di carte che usa 350 carte anzichè 55.
Così come è una perdita di tempo proporre un gioco sportivo di carte alla Gigamic, o uno strategico militare alla Haba.
Se conosci le case editrici e cosa pubblicano, è più facile che non ti seghino subito.
Inoltre: inutile mandare il prototipo… Parlaci, e invia solo il regolamento (chiaro, mi raccomando, e magari illustrato) ed eventualmente, su loro richiesta, un pdf con materiali da stampare.
Informati sugli standard di materiali, non è un obbligo ma rimanere entro certi limiti aiuta (questa cosa peraltro devi saperla bene se vuoi autoprodurti).
Tieni conto che alle case editrici arrivano tonnellate di regolamenti e che spesso hanno il piano di pubblicazioni già bello pieno, ci vuole anche un po’ di fattore C e un bel po’ di pazienza.
Sull’argomento, ti segnalo una lunga intervista a Andrea Angiolino sul sito di Creatori di Divertimento che penso possa esserti utile.
(disclaimer: sono il presidente dell’associazione)
Marco Valtriani
Red Glove Edizioni & Distribuzioni
Lead Designer
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Board Game Designers Italia