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Per alcuni giochi però si può studiare una versione light.
Per dire, dei tre che avevo a Piossasco sia per Al-Ryiad che per il gioco di miniature facevo giocare una versione “short”, in cui c’era modo di provare le meccaniche.
Certo, non viene testata “a dovere” la strategia a lungo termine che si andrebbe a definire in una partita “vera”, ma per quello ci sono i test che uno fa autonomamente con gente avvezza (difficilmente sono cose che uno “imparerebbe” a fare alla prima partita).
Ci sono anche casi (il mio gestionale, che infatti ho fatto provare una volta sola) in cui lo sviluppo della partita è “crescente” e senza giocare tutto il match molte opzioni perdono di senso.
Sta anche all’autore fare in modo che provare i suoi giochi sia il più funzionale possibile… Dovrebbe anche essere “normale” interrompere una partita se escono bachi che la rovinano, o se chi sta testando sta cercando di suicidarsi per la noia (mi è successo l’anno scorso) o se chi sta testando ha comunque perso interesse per qualsiasi motivo.
Nota a margine: stiamo studiando una formula per l’interazione autori esperti\autori emergenti per Giochi con l’Autore che proveremo a Play (diciamo che sarà… in playtest!)… Se funziona, potrebbe essere implementata – almeno in parte – per IDEAG. Stay tuned
Marco Valtriani
Red Glove Edizioni & Distribuzioni
Lead Designer
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Board Game Designers Italia