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> Favar
Non ho pensato nemmeno un attimo che provocassi, figurati… Provocazione nel senso buono, ovvero estremizzare argomenti in modo da attizzare una reazione che puo’ portare a delle soluzioni… Non ho “il coltello tra i denti” ma solo le mie proposte, che nascono anche dal contributo di tutti e quindi vi ringrazio.
Il fatto e’ che aumentano gli iscritti, aumentano le aspettative, e non vedo altre soluzioni se non fare un forte richiamo ad una sorta di responsabilita’ individuale che equilibri la disponibilita’ con l’esigenza personale.
> Linx
Quindi non si tratta di essere “merde” o “pirla” (sei forte!) ma semplicemente equilibrare un po’ i due aspetti. Se porti un giocone che si sviluppa su due ore concordo che difficilmente ne otterrai indicazioni utili senza una partita completa. A questo punto ti puoi rassegnare a organizzarti per ottimizzare il tuo soggiorno in modo da farne 2-3 (6-7 ore e lasciare spazio per altre cose (commenti, ipotesi, ma anche disponibilita’ per gli altri).
>Iz
Oppure a “smantellarne” una parte, come dice Iz, e fare PT su di essa. Implica una certa analisi ma e’ una cosa fattibile, certo. Io mi candido per Modena a playtestare la formula!
Purtroppo non vedo grandi soluzioni per ovviare al problema dei playtest. L’organizzazione ha gia’ il suo daffare a far filare tutto liscio (per tacere dei problemi di quest’anno) e non puo’ farsi carico di supervisionare il flusso delle partite o gestire la composizione dei tavoli. Forse sarebbe anche fare un torto all’intelligenza degli iscritti.
E poi a ben guardare non ho trovato nei post una grande quantita’ di lamentele di gente che non e’ riuscita a provare il proprio gioco, soprattutto se confrontata con la grande quantita’ di giochi presenti. E se fossero stati applicati appena in parte allcuni dei suggerimenti di queste pagine probabilmente sarebbe andata meglio.
Infine, forse le aspettative che si riservano al weekend piossaschese sono troppo elevate. I PT non bastano mai, e se ne vorrebbe sempre uno in piu’; IDEAG non puo’ essere la meta in cui ogni prototipo puo’ diventare il gioco realizzato e finito dopo appena qualche partita. E’ normale che alla fine dell’esperienza si rimanga con un senso di frustrazione.
Walter Obert