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“ARENA”
GABRYK
Funzionale l’idea del gioco con dischetti da nascondere in mano, e sembra potere funzionare anche l’idea di bluff e scommessa che fa andare il meccanismo del disco in chiaro e dei dischi nascosti. Il limite mi sembra in un gioco che potrebbe essere ripetitivo. Ma per passare dieci minuti in treno lo proverei volentieri.
“CAZZOTTO”
WENTU
L’idea di tenere il mazzetto di carte in mano come in pataglia (detto altrove ‘rubacamicia’) è perfetto per lo scopo. Anche il gioco sembra avere il suo perché, mi sembra più facile da giocare che da spiegare. Non sono sicuro della scalabilità sui due giocatori, e personalmente avrei preferito, nel genere, un gioco in real time e casinaro (già che si fanno i versi…), più tutti contro tutti. C’è spazio per lottatori e colpi aggiuntivi.
“TRENO”
KHORIL
Gioco di storytelling abbastanza classico nel genere (alla “C’era una volta”), tematizzato sui viaggi in treno (che però per uno storytelling può essere un limite) e con un paio di varianti interessanti, legate alle carte imprevisto e al passaggio di turno di narrazione alla “Palastgefuster”. Altro limite è che un tavolo, seppur piccolo, sarebbe di ausilio (si pesca da un mazzo e si giocano comunque carte dalla mano).
“DICE BATTLE”
KHORIL
Il concept più articolato sottoposto al cimento, parte da un’idea che ha fatto sgolosare tanti gamedesigner, ossia i dadi componibili della Lego (chi non ha pensato a un Diceminion??). Il resto del gioco è solo accennato, ed in realtà sembra un gioco da tavolo “prestato” ai requisiti del cimento (una plancia e un tavolo sarebbero utili). In più una curiosità che mi rode: cosa è un termoformato? Mi ispira tantissimo come cosa. Menzione d’onore a Khoril come “Mastro dei materiali innovativi”.
“FEELING”
BIGDRUGO
Regolamento non chiarissimo, ma intuibile nelle parti lacunose. L’idea di partenza è davvero molto bella, perché ‘cross-mediale’, prevedendo un input iniziale che può arrivare da una serie di stimoli differenti (brani di libri, immagini, canzoni, ecc). Il gioco costruito sopra rimane però un pochino debole, in particolare perché pensato per due giocatori. Pensato per più giocatori, magari cambiando un po’ il sistema, potrebbe essere intrigante. Forse poco vendibile perché al confine tra il gioco da viaggio ed il party-game.
“JAPAN TRAIN LIVE”
MCUCCIA
Partygame un po’ pezzato come gioco in scatola, mi risulta in effetti difficile pensarlo giocato da qualcuno in treno se non da comitive in gita scolastica. Sicuramente caciarone e probabilmente divertente, il regolamento non è chiarissimo (si può giocare solo sui partecipanti o si possono usare per lo scoring altre persone presenti sul treno? Sarebbe divertente!).
VINCITORE
Il gioco che mi sembra risponda meglio ai requisiti, rimanendo nei canoni di un gioco in scatola, mi sembra quello del
WENTU
che di conseguenza è dichiarato vincitore del Cimento. Menzione a Khoril per il termoformato. Da sviluppare anche il concetto alla base del gioco di Bigdrugo, e, rimandendo sul più classico, dei dischietti di Gabryk.