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WOW!
Decisamente il miglior Berceto che abbia mai vissuto!
Nonostante i bambini a carico sono riuscito a capitalizzare come non mai il tempo che mi sono preso. Anche grazie di Favar e Fantavir che li hanno spesso impegnati con giochi adatti ai loro anni con reciproca utilità. Spero ci siano sempre più autori che si dedicano ai bambini, a Berceto 😆
Avendo avuto la fortuna di provare entrambi i miei giochi nella prima mezza giornata con le persone giuste per ricevere il tipo di consigli che mi servivano (un grazie ancora a Cioni e Tanis per aver provato anche l’ennesima svolta di Shadows ITF) ho potuto vivere il resto del convivio con leggerezza dedicandomi a provare le creazioni altrui, trovandone soddisfazione anche dove di cose da migliorare ve n’erano parecchie.
Ho cominciato con l’Oktawars enhanced di Iz dove il mio mago è rimasto letteralmente nella palta per diversi turni attendendo un doppio 3.
I consigli dati sono sulla semplificazione nell’abbinamento numeri-effetti identificando dei numeri (da far diventare icone) da abbinare a CERTI tipi di azioni (tutti le azioni di attacco si basano sul 3, ad esempio, e i movimenti speciali al 2) e sul rendere i movimenti ” a piedi” più praticabili. Tutto il resto passava purtroppo in subordine e avremmo trovato altre cose più interessanti per lui su cui concentrarci, se non fosse stato così preponderante (a causa di una grandezza di mappa in via di definizione).
In serata ho potuto subito concedermi ad un “giocone”.
Stavolta Virginio è riuscito a propormi un gioco che pesca esattamente dal mio genere preferito (piglia cose, trasformale altre cose e in cose che producono nuove cose che servono a trasformare cose… …punti vittoria). Stranamente il tema parlava di rivalità fra teorie scientifiche medievali :blink:
Per una volta sono quasi contento che il tema non si sentisse per niente. Infatti il consiglio più ovvio è quello di riambientarlo… perdendo praticamente l’unico vero elemento di originalità del gioco: l’ambientazione. Il resto l’ho fortemente sentito come una via di mezzo fra Caylus e Le Havre. Mi sono divertito, ma mio dispiace non essere riuscito ad aiutare a trovare il bandolo della matassa per instradarlo verso una via precisa.
Giusto il tempo di dare 4 netaforici cazzotti a Tinuz ne “la gabbia” di Roberto (che in realtà voleva provare le carte speciali a cui non abbiamo attinto) e mi sono trovato a progettare un gioco sui “Cavalieri della tavola calda” nel cimento dell’una di notte.
Dopo un minuto di smarrimento e qualche silenzioso insulto tirato a Wallover per il tema, probabilmente per l’ora tarda, invece di focalizzarmi sui “cavalieri” (botte fra le botti) come sarebbe stato nelle mie corde, mi sono gettato sulla “tavola calda”, facendola diventare pure rotonda per collegamento mentale coi cavalieri della suddetta. Ho così tirato fuori un party game che mi ha molto divertito, ma che mi sono accorto di aver spiegato MALISSIMO, non aiutato dal fatto che la componentistica non si poteva certo appoggiare su una lavagna verticale…
Bella nottata
La domenica ho provato l’astratto e moderatamente rapido dungeoncrawler con le carte di Karl dove bisogna reclutare dei party di CHIAVI multietniche per svaligiare dei dungeon dove i mostri amano separare le gemme dai gioelli che li portavano incastonati :laugh:
Il gioco vagava in un limbo fra un astratto spaccacervelli e un veloce gioco fantasy. Il peggior limbo dove un gioco possa cadere, credo, snobbato dai giocatori di 2 target all’opposto della scala ludica.
Dopo aver passato la partita in continui consigli di alleggerimento in favore della velocità di gioco ho terminato fornendo il consiglio più ovvio rimasto sotto il naso di tutti evidente eppur mai veramente scovato: trasformare le chiavi numerate da 1 a 10 in eroi dove la scala numerica abbinasse la scaltrezza ai valori bassi e la forza agli altri. Una volta visto ciò tutto si è ricomposto facilmente e senza snaturare NIENTE del gioco originale.
Convinto Karl ora spero di giocarlo modificato prima o poi, visto che è uscito dalla parte GIUSTA del limbo 😆
Ho proseguito col gioco di produzione di mostri di Raist, che si è premurato subito di farmi notare come avesse levato metà gioco per alleggerire dopo la prova precedente.
Bene…
Dopo 5 minuti la scelta fra le 4 azioni di turno si è ridotta a UNA SOLA AZIONE, ma più profonda e sentita. Il gioco non ha funzionato comunque perchè i modi per far punti… erano di difficile applicazione, soprattutto coi problemi di adattamento che il gioco stava già subendo. Credo però che Raist sia rimasto soddifatto per le possibilità che gli abbiamo prospettato.
Dopo pranzo ho potuto poi apprezzare Jerusalem (“hai finito papà?” – No, siamo a metà…) che mi ha accompagnato fino al momento della partenza.
Scopro ora, leggendo i commenti, che al convivio c’era Mattnik, con cui ho giocato diverse partite online e che ci tenevo a conoscere di persona… e ho poi dedotto che dovrebbe essere uno dei 2 ragazzi che ho mazzuolato proprio a Jerusalem!
Ora vado a casa a pensare ai clienti che domani mi insulteranno perchè ho tralasciato il loro lavoro. Bye
Dove stiamo andando?
Non lo so... ma ci arriveremo molto velocemente.
(da Flushed Away)