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Non c’erano dubbi che quello di Berceto si rivelasse uno dei weekend piu’ divertenti dell’anno, il clima informale (c’era chi girava in ciabatte!) e la collaborazione tra gli autori sono sempre i soggetti principali di questo incontro a cui resto molto affezionato.
Due aspetti che per forza di cose a IDEAG sono meno presenti, e che invece caratterizzano gli incontri di Berceto e Sant’Omero. Merito soprattutto degli intervenuti e di Paolo, ovviamente.
Nonostante l’abbondanza di tempo ho giocato poco e discusso molto. Tra i giochi provati:
– la mitica Zombola di Paolo, un evento da raccontare ai nipotini tra qualche anno
Il gioco gira e diverte, qualche correzione ed e’ a posto. E’ probabilmente il piu’ astratto tra i giochi zombeschi, ma per il tempo che Paolo ci ha dedicato il risultato e’ eccellente, soprattutto la grafica fa la sua parte…
– il cardgame di Fanta ed Emanuele sui mostri fantasy che assaltano le citta’ mi ha lasciato un po’ freddino. Se la meccanica e’ buona, visto il tema si prentenderebbero azioni ardite e spettacolari, lottando contro i “buoni” e gli altri giocatori per aggiudicarsi assedi e assalti alle citta’ degli umani, mentre invece ci si trova un set collection (ben fatto). Non avendo mai giocato il suo apprezzato antenato non saprei dire cosa cambiare, a parte il tema sulla motilita’ intestinale.
– gli Alchimisti di Salkaner hanno dei buoni spunti, ma il gioco ha ancora troppi punti deboli. Tra i piu’ grossi, un problema a decollare e a svilupparsi in tempi piu’ veloci. Sicuramente Alberto ha gli elementi per correggere il tiro.
– i monumenti cubettosi di Piero mi hanno affascinato, e infatti il nostro Cioni lo sapeva che mi sarebbe piaciuto un sacco! Due fasi distinte e ben legate, azioni semplici ma non banali e ben integrate da sole, dove e’ importante scegliere il giusto timing per fare le (semplici) azioni. Conoscevo l’abilita’ di Piero nei gioconi complessi, e’ stata una bellissima sorpresa vedere questo family che si puo’ giocare anche in modo leggero, e a cui auguro un grosso successo.
– le formiche di Favar procurano la stessa sorpresa di sopra, realizzando un collaborativo per bambini (un matrimonio che sembrava impossibile da realizzare) tattico basato sulla memoria, davvero originale nel principio. Mi fa ancora piu’ piacere che esca nella stessa collana che pubblichera’ tra qualche mese il mio Loch Ness, che qualche anno prima era ospitato proprio sullo stesso tavolo.
– il gioco di Iz su Godzilla (che nel gioco non appare) appartiene alla categoria dei survivor game alla Pompei ma con un feeling da B-movie (facciamo anche C…) e dei dadi che vanno un po’ controllati. Come giocatore mi sono sentito un po’ troppo limitato nelle scelte. Quel gioco deve “stedeschizzarsi”, deve complicarsi, tematizzarsi, espandersi e diventare l’archetipo dell’ameritrash!
– ho addocchiato Vinicola, i proto di Wentu e degli Acchittocca ma mi son sembrati un po’ troppo tosti per i miei quattro neuroni… Molto molto bello Egizia (uno dei pochi giochi presenti assieme a Galaxy Trucker e Dixit) che ho avuto il piacere di imparare dagli autori. Speriamo esca presto l’edizione americana e che ottenga l’attenzione che merita. Spero di non aver scordato nessuno.
Ringrazio gli amici che hanno provato i miei giochi per i loro consigli, Paolo per averci dato questa opportunita’, Paoletta e Tinuz per avermi sopportato in auto e Alex Zucchini per avermi sopportato nel letto a castello.
Walter Obert