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Voglio dividere con voi questo allegro aneddoto che racconto sempre ai malcapitati che mi stanno a tiro.
La mia sorella più piccola doveva laurearsi in Scienze della Formazione Primaria (= maestra elementare, per capirsi) e sapendo della mia passione smodata per boardgame & co. mi disse: “Cla, per la tesi vorrei fare un gioco sulle risorse sostenibili, mi aiuti?”
Lascio a voi immaginare le mie lacrime di commozione. Un proprio progetto usato come tesi sperimentale…un sogno.
Ci mettemmo a discutere e disegnare il gioco. Punti fermi: target “semplice” (bambini sui 9 anni) e tema sulle risorse che vengono sfruttate. Scegliemmo un lago del Piemonte come simbolo, dato che le popolazioni preistoriche che vi si stanziarono finirono distrutte dall’uso smodato delle risorse (analogo a quanto accadde nell’Isola di Pasqua, dicono).
Bene, prima di arrivare alla versione definitiva avrò disegnato circa 10 prototipi FINITI o comunque completi al 99%: una prima versione assurda con un centinaio di tessere da girare; una seconda versione molto bella (secondo me!!) con risorse variabili con le stagioni (in base a dati reali, tipo crescita degli alberi, pesca difficile d’inverno, migrazione degli uccelli, accoppiamento dei cinghiali ecc…) e quantità di pedine/omini che le prendono (se stermini tutte le folaghe ci vorrà del tempo prima che si rigenerino); versioni successive molto interessanti (sempre secondo me!!) e più astratte con dipendenza regione-popolazione-cibo, es. territori formati da esagoni che si incastrano tra loro e producono risorse in base al loro numero (3 esa = 3 risorse), ad ogni turno la popolazione aumenta automaticamente e devi espanderti ed impiegarla per far rigenerare le risorse in modo da sostenerla…
Niente di tutto questo funzionava, mancava qualcosa, come diceva lo scafato Colovini magari era solo un miglioramento di qualcosa già presente…ma non capivamo cosa.
Insomma, la versione definitiva arrivò quasi per caso. Stremato, una sera, in neanche 20 minuti (giuro) disegnai da zero con mia sorella regole, numero di risorse, meccaniche…tutto! Completamente differente da tutti gli altri 10 (e più) precedenti! Pensai: vabbè, vada come vada, sarà una cosa mediocre. Risultato: successone tra i bimbi (mia sorella mi fece telefonare dai pargoli della sua scuola e ricorderò sempre una bimba che mi disse “Grazie per aver fatto un gioco così belloooo!” xD), portato a GiocaTorino: ottimo apprezzamento; portato ad una casa editrice, presentato alle fiere in Germania e tutt’ora in attesa di accettazione da parte di almeno due editori (americano e tedesco).
Morale? “Tutto ciò che esiste nell’Universo è frutto del caso e della necessità” (diceva Democrito).
Peace & love, saluti!
Claudio