Io ho fatto un prototipo di un gioco forse simile alla tua idea di partenza….in pratica sulle carte c’erano delle parole o delle piccolissime frasi, su ogni carta c’era un punteggio ed eventualmente una stella (per indicare che la carta può essere giocata come inizio di una nuova frase, o un cerchio viola…per indicare che la carta seguente non può assolutamente avere un altro cwerchio viola. Il giocatore di mano piazza la prima carta, il secondo giocatore deve continuare la frase che dovrà avere un senso compiuto..anche se surreale e così via…se un giocatore non può continuare la frase può iniziarne una nuova (se ha la carta adatta) altrimenti deve pescare 2 carte. Quando una frase viene “chiusa” il giocatore prende i punti pari al totale dei punti sulle carte della frase…condizioni di vittoria ancora non definite…ma potrebbe essere…il primno che arriva ad un punteggio determinato, il prinmo che finisce le carte in mano ecc….
il gioco lo chiamai “Il magico mondo di Bob Bruskin”… perchè le parole nelle carte erano volutamente particolari…ecco un paio di esempi di frasi che vengono fuori durante la partita:
– Credeva di essere morto / perchè era nudo / e aveva visto / il pompiere / sopra / la suora. !!!
– Bob Bruskin / si era tolto tutti i vestiti / sotto il sole/ perchè qualche anno prima / la vecchia nonnina / aveva incendiato / la sua macchina. !!
– Babbo natale / credeva di essere / una foca monaca / e cadendo dalle scale / si ricordò di aver lasciato / la macchina/ sotto il sole.
bhe…le frasi hanno un senso anche se sono assurde…ma era proprio la mia idea di base…quello che mi interessava era creare situazioni assurde e comiche 