Home › Forum › Pubblicare un gioco › AutoProduzione: se sì, perché? › Rispondi a: AutoProduzione: se sì, perché?
Le ultime “autoproduzioni” che ho visto o di cui ho avuto modo di vedere in preview (Horse Fever, Munera, Florenza tanto per dirne alcuni) hanno tutte degli standard medio alti. E questo, soprattutto, perchè hanno alle spalle una vera e propria “casa editrice” (non a caso i produttori di questi giochi sono veri e propri marchi: Cranio Creations, Albe Pavo, Placentia Games, che si propongono sul mercato).
Vedo sempre di più una grafica curata, dei materiali di buon livello, delle stampe professionali, una promozione mirata. C’è chi sta dietro alla contabilità, chi alle stampe, etc: insomma, l’autore investe il suo tempo, i suoi soldi e il suo gioco in un prodotto editoriale che vuol essere professionale, in linea col mercato, ben distribuito nei negozi.
Da parte dei ragazzi di Cranio, inoltre (che sono quelli che conosco meglio) c’è sempre stata l’umiltà di riconoscere eventuali errori per migliorare.
In questo caso, forse, è più corretto dire che questi ragazzi fondano case editrici e si tolgono la soddisfazione di pubblicare come primo gioco il proprio “figlio ludico” (dopo averlo opportunamente testato e discusso con altri esperti), ma non è detto che successivamente, come sta facendo Cranio Creations, non passino a produrre giochi di altri.
Scusate se colgo l’occasione per un piccolo spot, ma le interessanti discussioni degli ultimi giorni hanno fatto “sparire” il thread su Settimo in Gioco (25-26 Settembre) in cui, all’interno dello spazio di Giochi con l’Autore, ci saranno autori ed editori pronti a fugare ogni dubbio degli aspiranti designers… un’occasione, soprattutto per i piemontesi ma non solo, per fare playtest e togliersi qualche curiosità!
Marco Valtriani
Red Glove Edizioni & Distribuzioni
Lead Designer
--
Board Game Designers Italia