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Se ne parlava non troppo tempo fa (o forse si, diavolo come passa il tempo!) con Luca (Bellalli): così come in giochi come Tokio Train si parla scherzosamente di “difficoltà di comunicazione”, non si potrebbe estendere la cosa ad altri sensi o a problemi veri e propri?
Personalmente sono molto scettico. In moltissimi casi buttando la cosa sul ridere si rischia di offendere (e la cecità è ben diversa dai simpatici controllori giapponesi di Tokio Train); facendo una cosa seria l'unico sbocco che vedo è quello del “gioco sociale” la cui realizzazione, presentazione a chi di dovere e realizzazione mi sembra un sentiero ad ostacoli che a confronto Drachenreiter è una corsa di coniglietti
Però così sembro disfattista, mettiamola in questo modo: per me è un lavoro davvero difficile che comporta grande impegno, oltre che a livello di concept e design, anche e soprattutto nella ricerca dell'editore (che non sarebbe un editore “classico” ma qualcuno tipo l'UIC), ma teoricamente è possibile e anzi può essere una sfida stimolante…
Marco Valtriani
Red Glove Edizioni & Distribuzioni
Lead Designer
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Board Game Designers Italia