Rispondi a: il mito del BLIND TEST

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#14814
Mariov
Partecipante

è chiaro che “non è male farli”, però servono dei playtester bravi, e se un autore li ha a disposizione…

Beh, in teoria per un test cieco non sarebbe meglio avere dei playtester scarsi? Cioè, se un regolamento è capito da un playtester bravo, non è detto che venga capito anche da un giocatore occasionale (a cui magari quel gioco si rivolge).

Mah, direi di no. Lo scopo di un blind playtest per un autore è scrivere un regolamento che debba essere chiaro per un editore, che, si spera, è sempre un giocatore esperto. Un playtest con giocatori scarsi temo che porterebbe a farsi paranoie e inserire mille precisazioni che all'editore non servono e anzi appesantiscono solo la lettura.

Ma probabilmente ogni gioco è un caso a sé

Mario Sacchi - Post Scriptum
http://postscriptum-games.it
Il mondo è bello perché è Mario