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Io questa cosa la chiamo “partire da un'idea di gioco” (anche se ammetto che “dinamiche” suona meglio) ed è quello che faccio di solito
Cioè: se voglio fare un gioco che tratti l'argomento X, cerco di trovare una sorta di compromesso “a monte” fra le meccaniche e il setting, e la leggera preponderanza dell'uno o dell'altro dipende dal gioco (o dall'ispirazione).
Probabilmente mi è rimasto come metodo perchè di base è come lavoro se il gioco è su commissione, non basta partire dal tema (difficile) e spesso non è una buona idea partire dalle meccaniche (troppo freddo).
Per fare un esempio: il gioco che trovate al Museo Ideale nasce sia da “dev'essere un gioco su Leonardo e sulle invenzioni presenti al museo” (e che in larga parte riguardano i suoi studi sull'acqua e sulle macchine ad essa legate), la parola chiave “ingegno” (in parole povere: fortuna zero, i giocatori devono ragionare) e il poter essere giocato a squadre, dato che il “target” erano le scuole.
In realtà il gioco è più freddo di quello che volevo, anche a causa delle limature (comunque non stupide) volute dal cliente, ma il “metodo” è quello: intrecciare alla base i meccanismi e il tema.
Di giochi nati così secondo me ce ne sono più di quanti non si pensi, sarei curioso di sentire qualche “grosso calibro” come Paolo o Walter sull'argomento (anche se di qualcuno in realtà so già come la pensa)…
Marco Valtriani
Red Glove Edizioni & Distribuzioni
Lead Designer
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Board Game Designers Italia