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A Lucca ho parlato con Faidutti (Citadel, Ad Astra etc.) e gli ho presentato il mio gioco, mi ha fatto un sacco di critiche sul fatto di continuare a sfruttare Fantasy e Fantascienza come ambientazioni.. “parla lui” ho pensato… poi effettivamente riflettendoci c'è una vera è propria assuefazione a determinate ambientazioni.
In linea di massima credo che il fantasy tolkeniano andrà sempre, ma è inflazionato…
Se uno vuole rivolgersi ad un pubblico più di nicchia, può provare a fare delle cose davvero innovative, e magari riscuote più successo che provare a fare il nuovo WarHammer.
Io non creo giochi per “spaccare”, a me piace, mi da soddisfazione, probabilmente non diventerà mai un lavoro a tempo pieno, però magari avrò la soddisfazione di creare qualcosa a cui gli altri non avevano ancora pensato… o di sviluppare in maniera impeccabile qualcosa che ho visto e mi è piaciuto, come ora ad esempio sto cercando di fare con lo steampunk.
O, cosa ancora più interessante, fare qualcosa che faccia dire ad alta voce: cazzo, era davanti agli occhi!
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.