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Questa è una discussione che muore appena nata a mio avviso. E' chiaramente sempre una questione di gusti sulla quale è impossibile trovare una “soluzione”, semmai servisse. e secondo me non serve.
Quello che dici e' vero solo se consideriamo il fattore “gusti” alla base del successo o meno di un gioco. Ma se interpreto il post originale nel verso giusto la domanda di base, ci si chiede perchè sono i gestionali a vincere premi e scalare classifiche, a fronte poi di vendite non eccezionali. Molto onore, poco denaro.
Dal mio punto di vista un editore puo' puntare a fare un gioco complesso (tralascerei regole e materiali: si può essere profondi anche con regole semplici, come dice Mario) e a raggiungere con quel gioco tutti gli appassionati che potrebbero essere intenzionati a comprarlo. E' una nicchia, ma se la raggiungi ottieni il tuo scopo.
I premi e le classifiche sono alimentati da quel target di appassionati, e si autoalimentano, rendendo più facile generare altro hype e conseguenti riconoscimenti. E' quello che chiamo ottenere “Punti Prestigio”
In altri casi gli editori preferiscono allargare un po' il bacino di utenza producendo i giochi che siano un po' più accessibili alla massa, e che piacciono a te (e a me,) cercando di aumentare le vendite. Per quel target il numero di appassionati disposti a collegarsi e a immettere giudizi non e' proporzionale, anzi chi lo fa spesso vota meno bene per quel tipo di gioco, e di conseguenza addio alla classifica…
Poi ci sono le vie di mezzo, che invece di scontentare entrambi i target li soddisfano (mi vengono in mente Stone Age e Small World), ma sono molto difficili da realizzare.
Walter Obert