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se un giocatore non ha alcun modo di prevedere la tua scelta ciò rende quest'ultima, “dal punto di vista di questo giocatore”, casuale e il giocatore si comporterà come se lo fosse.
Il problema è che io non sono un dado.
Nessuno può prevedere il risultato del lancio di un dado, vero, ma non è altrettanto vero che nessuno possa prevedere una mia decisione, anche se in genere tento di essere abbastanza imprevedibile.
Ti sei appena contraddetto da solo
Scherzi a parte, io non dico affatto che “nessuno possa prevedere la tua decisione”. Al contrario, nei giochi spesso questo è possibile e molti giochi si basano proprio su questo presupposto. Se però il gioco è buggato.. allora la cosa cambia:
se le meccaniche sono tali da rendere impossibile fare una ragionevole previsione sulle tue mosse il risultato sarà comunque un gioco casuale.
L'esempio della morra cinese è perfetto: di fatto non hai alcun elemento per prevedere la scelta dell'avversario, se non, forse, elementi di meta-gioco, es. conosci bene la persona che hai di fronte e sai che predilige le “forbici” oppure noti degli schemi ripetitivi nel suo gioco (ma sono comunque elementi estranei alle meccaniche intrinseche del gioco).
A me interessa sottolineare il fatto che, proprio perchè “casuale” la morra cinese non si può considerare un buon gioco, almeno in base ai criteri moderni.
Comunque è chiaro che non siamo d'accordo sul concetto stesso di caso: es. per me non ha senso la distinzione tra sequenze “veramente casuali” (dado) o “pseudo casuali” (computer) : se ti metto di fronte due sequenze dei due tipi sei in grado (con qualunque tecnica) di distinguerle? No, quindi per me sono equivalenti.
Il caso è semplicemente un modo matematico di modellare un evento imprevedibile.
Perfetto. La scelta effettuata da un essere umano non è imprevedibile, quindi non rientra nel modello.
Non che non possa esserlo, ma non si può affermare che lo sia sempre e comunque.
Appunto! La scelta di un essere umano “può” essere prevedibile oppure può “non” esserlo, e in quest'ultimo caso diventa, di fatto, casuale, agli occhi di chi la osserva.
In realtà no, non è governato dalla fortuna.
Vabbè non siamo daccordo su questo.. pazienza
Quando l'allievo è pronto... il maestro arriva!