Home › Forum › Meccaniche › Il Bluff › Rispondi a: Il Bluff
Ciò che a noi interessa non è di ragionare sulla definizione, ma su cosa i giocatori percepiscono rapportandosi ad una partita.
Esattamente!
No, tutt'altro, il topic era partito per chiarire la definizione invece.
né interpretabile come tale.
Assolutamente no! “Per te” quella scelta non è casuale, ma “per me” quella scelta può apparirmi tale, in questo senso: se la tua scelta influisce sul mio gioco e io non ho modo di prevederla/controllarla la mia percezione sarà di essere totalmente vittima del caso.
Se la tua percezione è quella, evidentemente ti sei dimenticato del fatto che la scelta l'ho fatta io, e che se sei vittima di qualcosa è la mia scelta e non il caso.
Ritorno all'esempio dell'altro argomento: un daltonico vede il verde come marrone, ma il verde resta verde al di là della sua percezione, e lui sa di avere percezioni fallate in genere, quindi non partirà dal presupposto che una cosa sia o non sia verde (o rossa).
Che io non possa prevedere o controllare la scelta del mio avversario significa… che non posso prevederla o controllarla, niente altro. Non la rende casuale, e non mi fa pensare che sia casuale (anche perché, fino a prova contraria, giochiamo allo stesso gioco e io so che le _mie_ scelte non sono casuali, dunque è evidente che neanche quelle dell'avversario lo siano).
Ti ricordo sempre la questione della morra cinese…
Sulla quale io continuo a dissentire.
Se invece ho modo di prevedere/controllare la tua scelta allora è un altro discorso.
No, è un'altra situazione, né meno né più casuale della precedente.
Perfino in presenza di scelte non segrete si può avere una percezione di casualità: perchè Carcassonne e Alhambra sono considerati buoni giochi fino a 3/4 giocatori mentre con un numero superiore diventano più “fortunosi” ? Evidentemente se i giocatori hanno questa percezione non dipende tanto dalla pesca casuale delle tessere (che c'è sempre, qualunque sia il numero di giocatori) ma dal fatto che la situazione di gioco cambia talmente da un turno all'altro da rendere impossibile qualunque pianificazione.
Cosa che dipende dal fattore casuale preesistente però. Probabilmente la cosa sembra casuale perché _è_ casuale, o quantomeno fortemente influenzata dal caso.
Ma in ogni caso impossibilità di pianificare e casualità non sono la stessa cosa, non si assomigliano neanche.
Quindi il modo stesso in cui è concepito il gioco può dare una percezione di casualità, indipendentemente dalla presenza di elementi casuali espliciti (come i dadi).
Ma resta il fatto che la percezione può essere del tutto errata.
Cérto