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Per un autore ci sono più possibilità di pubblicare con editori della grande distribuzione o con gli altri? C'è un diverso approccio da utilizzare?
Quali sono le possibillità di essere assunto come game designer o product manager presso una grande azienda di giochi? Quali sono i requisiti da avere per un'eventuale assunzione? Quali doti si dovrebbero avere per fare bene questo tipo di lavoro?
Quali sono le principali differenze nell'approccio allo sviluppo di un gioco nel caso in cui un autore si proponga ad un editore rispetto al caso in cui un editore proponga ad un autore un gioco su commissione?
Di solito non c'è modo per un autore per tutelare il proprio gioco, ed anzi, registrare un regolamento alla SIAE è di solito controproducente perché questa cosa non viene vista di buon grado da parte di un editore, in particolare se piccolo. Si può fare un discorso analogo anche per le grandi case editrici?
Poiché wallover ha scritto in cima “Il tema dovrebbe riguardare il rapporto autore-editore e quali devono essere i requisiti di un prototipo per essere giudicat interessante da un editore.” mi dovrei fermare qui.
Se si può spaziare, aggiungo altre 2 domande.
Nei prossimi anni potrà mai esserci integrazione tra i giochi della grande distribuzione e i giochi di nicchia? (ad esempio vedendo nei supermercati giochi d'autore in quantità pari ai classici o a quelli legati alle licenze) In tal caso, questa cosa sarà un bene o un male per il mercato dei giochi?
Quanto le vendite di un gioco della grande distribuzione, ad esempio legato ad una licenza, dipendono dalla qualità del gioco e quanto dalla licenza?
Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)