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#17759
wallover
Partecipante

Finalmente una edizione in cui sono riuscito a tornare a giocare un po'. I giochi provati mi sono piaciuti tutti.

ISAAC – Per me il migliore della rassegna. E che non mi piacciono gli astratti! Un gioco vario ed elegante nella sua apparente semplicità', dove ogni mossa nasconde una profondità insospettata ad una prima analisi. Bella la realizzazione, grande l'idea del meccanismo di andata/ritorno e geniale il moltiplicatore dato dal segnapunti. Fatta una partita, si pensa di aver compreso qualcosa di più e una seconda partita è quasi d'obbligo. Il che è il miglior segnale che si possa sperare… bravo Wentu.

PONTI TIBETANI – Data l'affinità con Luca sui giochi leggeri è stata una bella sorpresa scoprire questo family dall'impianto originale, dove un gruppo di pedine non appartenenti ad alcun giocatore devono muovere su un percorso con vari bonus / manus.  Un tema che mi piace molto quello delle pedine neutre. Tolta la casualità di scelta della pedina, che lo rendeva troppo casuale, il gioco mi sembra ben impostato e col giusto grado di fortuna e interazione. Da trovare un sistema snello per mantenere il gruppo compatto e qualche metodo per riequilibrare le disparità tra i giocatori, se divenissero troppo forti.

CODICE ZOMBIE – Una mappa cittadina divisa in quadretti su cui due fazioni si muovono con obiettivi opposti. Da un lato gli zombie, dall'altro delle famiglie che devono fuggire. In mezzo altri tipi di unità con differenti poteri. Poche regole semplici a gestire il movimento e gli scontri, con la possibilità di un sacco di varianti e unita' speciali. Io ci aggiungerei qualche condizione di vittoria alternativa. Unici limiti, sul mercato ci sono già parecchi giochi sul tema e l'impianto generale un po' troppo astratto.

KUNG FU PANDA (?) – Degli stessi autori di sopra. Un giochino per bambini totalmente governato dal caso, con una variante della morra cinese e poco più'. Davvero “uninspired” questo giochino senz'anima che sembra essere stato buttato giù in 10 minuti.

FEUDUM (?) credo fosse il nome del giocone su una enorme mappa esagonata nell'angolo della sala Sackson.
Non giocato, me lo ha descritto l'autore. Un wargamone di media difficoltà, con delle belle idee; difficilissimo da pubblicare dato il genere e l'impegno editoriale… Resta un bell'esercizio di stile, ma io prima di procedere alla autoproduzione mi rileggerei tutta la guida omonima sul ns sito. due o tre volte.

INTRIGUES di Luca Borsa – Un po' troppa roba collegata. L'impianto e' elegante ma forse bisogna capire quale e' il target del gioco (che e' un po' il problema di tutti i giochi in divenire). Togliendo qualche cosa che sembra appesantire il progetto diventa un onesto tiles placement, ma e' ancora troppo poco per renderlo originale. E poi c'e' qualcuno che vuole un tile placement oggi?

SHINING – Non l'ho giocato ma ho letto un po' le regole e ascoltato qualche spiegazione/commento. Un non-gioco; a prima vista mi aveva colpito per il feeling un po' naïf, un primo gioco assoluto da parte di uno che gioca poco. Poi ascoltando i commenti mi sono ricreduto e forse c'e' spazio anche per questo tipo di esperienza, che allarga gli orizzonti oltre il semplice calcolo dei punti e le strategie per offrire un'esperienza diversa. Grazie di mostrarci anche questi progetti.

WATER LILY di Cathala
La passione di Bruno per gli astratti si sente eccome. Con una manciata di regole riesce a dare nuovo sprint al vecchio tris, ed ecco un gioco sempre vario e di una profondita' inaspettata. E' quello che rende grandi certi astratti. Sono convinto che sara' presto prodotto.

Ne ho visti tanti altri che avrei voluto provare, ma non si puo' pretendere di piu'.

Walter Obert