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Entro nella discussione in punta di piedi:
io penso che l'incontro con l'autore sia essenziale.
Le sensazioni di provare un gioco o di far provare il proprio gioco che è stato per voi una creatura da coccolare per tempo e su cui avete passato notti insonni è una sensazione che non puoi trasmettere sulla carta.
Lo vedo con alcuni dei miei giochi. Un esempio? un mio gioco che ho inviato in valutazione, dopo 15 gg mi rispondono dicendo che per loro è troppo poco gioco, non funziona. Passa un po' di tempo e ritrovo la persona interessata ad Ideag; vede il gioco giocato da 4 giocatori e lo reputa un gran gioco su cui lavorare.
No, perché dovrei scherzare?
Siamo nel ventunesimo secolo, si concludono affari da milioni di Euro tra persone che neanche si sono mai viste in faccia, usando solo telefono, e-mail e mezzi di comunicazione informatici, e per pubblicare un gioco (che, per carità, è una cosa importante per l'editore, non lo metto in dubbio) non si può prescindere da un incontro fisico?
Mi spiace contraddire questo utente ma questo non è del tutto vero.
Sia in ambito ludico che lavorativo la parte essenziale e guardare negli occhi la persona, e non c'è web cam che tenga!
Proprio se ci sono affari di milioni di Euro ti posso assicurare che non si fanno via Internet! Fidati…esperienza personale! Per affari devi andare in loco, respirare l'aria, sentire le tensioni e guardare negli occhi la persona con cui stai concludendo un'affare.
Se io mando una gioco ad una grande casa editrice, probabilmente leggerà il regolamento e nel caso lo proverà, ma sicuramente se è interessata mi chiederà un appuntamento per la prossima fiera, in quel caso è obbligo andarci!