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Ho come l'impressione che questo potesse essere un bell'argomento di discussione ma che si sia fossilizzato su piste che non portano a niente o girano in tondo.
Alcuni spunti di riflessione:
– Non e' vero che i giochi televisivi siano tutti banali domande e risposte. Ad esempio La ruota della fortuna ha la sua dote di fortuna (come e' giusto che sia) ma richiede anche abilità. Non a caso credo sia uno dei più longevi e diffusi TV show.
– L'abilità dei giocatori non deve essere determinante, per evitare che concorrenti troppo forti “ammazzino” l'interesse del pubblico. Con i quiz l'errore e' sempre in agguato e anche una domanda semplice puo' essere sconosciuta al super esperto. Se si tratta di pura strategia con certi personaggi si andrebbe avanti per anni prima di vederli perdere.
– La differenza vincente tra CVEM e gli altri quiz show secondo me risiede nel fatto di aver sempre quattro risposte tra le quali scegliere. Questa possibilità facilita la partecipazione di fronte al nulla della domanda secca tipo Rischiatutto.
– Applicare eventuali strategie, tipo l'ordine dei concorrenti in i Soliti Ignoti, limita il potere della regia.
– Infine esprimo una opinione controcorrente, a favore del nozionismo: dopo decenni di critiche c'e' chi oggi ne riscopre i lati positivi. Perche' in fin dei conti nozione significa informazione. Tutti i processi cognitivi partono dall'assimilazione di semplici dati, che devono essere presi così come sono: nozioni. Prese da sole significano poco ma se mettiamo tante informazioni basiche assieme e le sappiamo relazionare e rielaborare ecco che si inizia a vederne l'utilità. Ovviamente da sola non serve a quasi niente… un mio semplice pensiero.
Walter Obert