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Il problema dello steampunk in epoca precristiana è che c'è veramente un abisso tecnologico difficile da rendere “realistico”.
Voglio dire: lo steampunk propone uno scenario alternativo rispetto alla realtà, in cui – grossomodo – la tecnologia basata sul vapore e sulla “meccanica” prevale su quella basata sull'elettricità e l'informatizzazione.
Se questo viene messo in un contesto vittoriano, ok. Cambiano molti oggetti comuni, ma più in maniera visiva che funzionale. Se piazzi lo steampunk nell'antica grecia… beh, intanto non ci si verga più con le spade, ma coi fucili. Non si viaggia più coi cavalli, ma con carrozze a vapore. La storia muterebbe più che radicalmente (l'esercito persiano avrebbe bellamente raso al suolo il passo delle Termopili con un paio di macchine da guerra, e battuto gli ateniesi a Salamina grazie ad avvenieristici sottomarini).
Semmai, vedo più utilizzabili il Clockpunk o, ancora meglio, il “sandal-punk”, che parte appunto dal presupposto che la civiltà classica “scatti” a livello tecnologico e metta a punto alcune invenzioni simil-industriali (ma, al solito, qualsiasi barlume di coerenza storica va a ramengo…)
A 'sto punto forse varrebbe la pena puntare su uno Steampunk Fantasy classico ma giocato molto su un setting originale, sforzandosi di “inventare” macchine funzionali finora non utilizzate.
Scusate il pippone ma mi sono dovuto fare ricerche notevoli sull'argomento a causa di 011 (che è un ibrido fra Steampunk e Mythpunk), e morivo dalla voglia di dire la mia
Marco Valtriani
Red Glove Edizioni & Distribuzioni
Lead Designer
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Board Game Designers Italia