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Personalmente ho avvertito negli autori e negli editori di giochi una specie di fobia per i tempi morti.
Un autore mi ha consigliato di eliminare un meccanismo che simulava la rotazione di un osservatorio astronomico e sostituirlo con il tiro di un dado perchè nel primo caso la rotazione richiedeva 6 secondi contro i 3 del lancio del dado!!!!
Certo che tempi morti di diversi minuti finiscono per abbassare l'interesse e l'attenzione per il gioco.
Piuttosto che imporre una costante e magari forzata interazione tra i giocatori, potrebbe essere interessante introdurre delle varianti al gioco da attivare al verificarsi di determinati eventi per sviluppare in modo casuale una maggiore interazione spezzando contemporaneamente la ripetitività delle operazioni di gioco.
La vita è una cosa seria...per fortuna c'è il gioco! (A. Randolph)