Home › Forum › Varie ed eventuali › Cose nate dal nulla › Rispondi a: Cose nate dal nulla
Io i giochi li faccio sempre su due piedi ^__^;;
Cioè, neanche ti siedi?
—
Scherzi a parte… personalmente condivido il fatto che magari ottime idee possono venire quasi per caso, o che un gioco nato da un'intuizione semi-folle possa riscuotere più successo di uno ragionato (occhio al genere, però: se un party ottiene più successo di un astratto magari dipende solo dal pubblico), ma l'idea dev'essere poi sviluppata nel modo migliore.
Insomma, andare a caso a me piace poco
Per quanto riguarda me, un gioco nato seguendo un metodo ragionato (target –> meccaniche –> sviluppo) funziona sempre meglio di uno “a caso”. Questo non vuol dire sedersi con la testa fra le mani, pensare e tirar giù un progetto, ma seguire comunque uno “schema” mentale anche quando l'idea giunge inaspettata (ossia: dopo l'idea, si pensa “wow, è figa, adesso come la uso? come faccio a evitare che un'ottima idea finisca nella spazzatura?”)
Com'è emerso nella quasi totalità degli incontri di Play!, non partire dal target è un ottimo modo per avere un'alta possibilità che il gioco si traduca in un fiasco, e mi sono ritrovato molto nelle varie testimonianze (Borsa, Mari, Angiolino)…
Allo stesso modo, condivido quanto espresso da Mari: non riordinare le idee ogni tanto (per esempio facendosi uno schema o buttando giù due righe di regole, anche solo per schematizzare il turno di gioco) rischia di far perdere solo tempo e di far “dimenticare” qualche pezzo per strada.
Ovvio che questo vale per me e per la mia (modesta) esperienza, per altri può tranquillamente essere il contrario…
Marco Valtriani
Red Glove Edizioni & Distribuzioni
Lead Designer
--
Board Game Designers Italia