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Quoto Matt, se mi parli di “wargames” mi viene subito in mente una mappa esagonata con tanti counters e perlomeno un'ambientazione bellica “realistica” (tipo WW2), ma il genere è molto ampio:
http://boardgamegeek.com/boardgamecategory/1019/wargame
Detto questo, se mi costringi a scegliere un titolo probabilmente è BATTLETECH (vecchio classico degli anni '80): semplice da spiegare, permette di giocare in molti ed è dannatamente cinematografico (il colpo di cannone a particelle che disintegra la testa del 'mech avversario in volo…), avrò fatto centinaia di partite ed ogni volta mi son divertito come un matto.
Sul rapporto complessità/velocità, credo dipenda da cosa vuoi ottenere (e dal gruppo con cui giochi): simulazione la più realistica possibile, o un gioco a tema. E' come un libro sulla Roma antica scritto da Montanelli (saggio con prosa romanzata) o da Valerio Massimo Manfredi (narrativa vera e propria): entrambi parlano della stessa cosa, probabilmente ti diverti con entrambi, ma con il primo impari anche qualcosa mentre col secondo è “solo” evasione (non che ci sia nulla di male). Certo, poi puoi anche leggerti il Mommsen (storiografia pura) e sicuramente impari tantissimo di più, ma solo se vuoi veramente approfondire…
Se un gioco ha un buon design, credo inoltre che non sia vera la relazione “simulazione stretta = regolamento mastodontico”, le regole devono essere poche ma LOGICHE e soprattutto realistiche. Sto cercando di fare qualcosa di simile per il mio progetto decennale, un wargame sulle navi a vela del 18° secolo: ci sono regolamenti in commercio anche complessi ma che a mio parere non rendono giustizia alla “vera” navigazione a vela, e con molta modestia vorrei dire la mia cmq ne ho già parlato in altri post.
In questo caso complessità e durata si possono modulare: puoi giocare uno scenario nave-contro-nave (che erano storicamente i più frequenti) o gigantesche operazioni tipo Trafalgar (rarissime), annotando le posizioni delle navi sulla mappa per riprendere in sessioni successive o di fatto creando un gioco campagna come successione di tante piccole e brevi schermaglie.
Per riassumere:
– più il gruppo è ampio e diversificato, più il wargame dev'essere “medio” in modo da essere apprezzato da tutti – “mediamente” parlando!: Battletech, Wings of War, Bonaparte at Marengo (semplicemente stupendo!) ecc;
– per un gruppo che condivide il gusto del dettaglio e sa apprezzare la gestione della complessità, non c'è veramente paragone tra simulazione e “beer&pretzels”: Fields of Fire, Canvas Eagles, Starfleet Battles, Advanced Squad Leader, Close Action ecc.
In genere pratico i primi, potendo scegliere preferisco senza dubbio i secondi.
Saluti,
Claudio
ps. tutto questo senza parlare dell'aspetto commerciale: le regole di mercato per loro stessa natura prevedono una diffusione la più virale possibile e, ovviamente, il regolamento dev'essere semplice; non a caso il wargame in 1° posizione su BGG è “Twilight Struggle” – poche semplici regole, moltissime possibilità di scelta (magari con qualche house rule per correggere la casualità del dado…). Personalmente questo aspetto mi interessa pochissimo. Phil Eklund non è certo conosciuto come Sid Meier, ma “Origins – how we became human” è parecchio superiore a “Civilization” – dimmi tu dove trovi un altro gioco che simula l'evoluzione della corteccia cerebrale come base per lo sviluppo di una civiltà!