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Personalmente sono soddisfatto di come sono andate le cose. Non lo dico in qualità di uno degli organizzatori, chi ci conosce sa che siamo piuttosto esigenti con le cose che organizziamo e cmq 8 anni di esperienza iniziano ad avere il loro peso.
Tutto sommato i post di suggerimenti sono motlo pochi rispetto ad altre edizioni, ed è un segnale positivo.
ILLUMINAZIONE – Purtroppo nel briefing della settimana prima avevamo sottolineato all'OPEN che alcuni faretti erano spenti o bruciati, e ci sono delle zone evidentemente al buio. Purtroppo, a parte i faretti alogeni, non ci sono altre soluzioni.
EDITORI – Tutti gli editori italiani sono stati avvisati. Punto. Dai tempi di Essen girava la card di invito e tutti l'hanno ricevuta. L'invito è stato ripetuto via email e nonostante questo alcuni editori non si sono minimamente curati di informarci se sarebbero venuti o meno. Aggiungiamo che almeno due di loro non considerano interessante venire a Torino perchè hanno altre occasioni durante l'anno per ricevere le proposte, e quindi non è una loro priorità. Nonostante queste tristi constatazioni la presenza era significativa, con quasi tutte le case produttrici attive. Sono stati presentati tutti al sabato mattina (non possiamo chiamarli tre volte in un giorno e mezzo per fargli fare la passerella, suvvia…). Non tutti sono stati presenti entrambi i giorni, ma mica possiamo trattenerli. Chi vuole li puo' cercare via email attraverso i loro siti. Avevano pure il badge, mica possiamo portarli di tavolo in tavolo… Attivarsi fa parte del gioco. Se uno ci tiene ad avere un incontro si muove, chiede, cerca, contatta preventivamente. Come si fa ad ogni manifestazione.
Possiamo aggiungere che, in 8 anni, sono una trentina i giochi scoperti a IDEAG e poi pubblicati.
Possiamo aggiungere che la Projekt Spiel (agente selezionatore per Ravensburger e altre primarie case tedesche) e la Kosmos sono arrivati dalla Germania per fare scouting e sono tornati a casa con una ventina di prototipi, e per almeno 2.3 di essi la pubblicazione è da considerarsi molto probabile.
Possiamo infine ricordare che lo scopo di IDEAG non è mettere in contatto gli editori e gli autori, ma permettere a questi ultimi di confrontarsi e migliorare vicendevolmente i propri progetti.
CONFERENZE – Quest'anno spostandole nella saletta stampa abbiamo permesso a chi voleva continuare a giocare di poterlo fare tranquillamente, dividendo il pubblico. Tutti gli incontri sono stati seguiti da un pubblico interessato e partecipe.
ELENCO PROTOTIPI – L'elenco pubblico con numero dei playtest è stato abbandonato, troppi i giochi in circolazione per poterne tenere conto in mod serio. Se qualcuno vuole fare il contabile girando tra i tavoli ovviamente è il benvenuto… In segreteria era disponibile l'elenco completo delle schede dei proto ma in pochi l'hanno compilato. Noi offriamo la possibilità ma se poi la maggior parte non aderisce vorrà dire che va bene così. Tutte le informazioni necessarie erano state divulgate agli iscritti nei giorni precedenti ed erano presenti nella cartellina.
TAVOLI – Tranne un caso specifico gli spazi sono sembrati sufficienti e ben accessibili. La numerazione funziona; per noi è troppo laborioso stampare pure l'elenco dei giochi di ogni autore e fissarlo sul suo tavolo, soprattutto quando nemmeno l'autore si cura di comunicarci i titoli e le loro caratteristiche. Trovo sia un'ottima idea se l'autore arriva con qualche foglio contenente l'elenco dei suoi giochi disponibili.
VOTI – Forse qualche dedizione fa avevamo abbozzato qualcosa di simile, affidato ai playtesters. Poi ci si è resi conto che questo non era quello che ci si aspettava, in fondo non vogliamo un concorso (ce ne sono già tanti) ma piuttosto dei feedback efficaci.
AUTORI – Ho visto molta partecipazione e disponibilità, e questo è sicuramente un segnale positivo. IDEAG vive grazie a loro e senza questi elementi di collaborazione perderebbe molto del suo spirito. La cosa è sempre stata notata dai nostri ospiti stranieri, che non sono abituati a simili iniziative e anch'essi la trovano molto positiva.
Walter Obert