Home › Forum › Ambientazioni › DIVINITÀ ANDROIDI › Rispondi a: DIVINITÀ ANDROIDI
Ètoile Mortalle non aveva mai letto Sartre, ma aveva letto De Sade, e questo presupponeva potesse bastare. Lo aveva letto in francese, sfidando la monotonia dello spettacolo rappresentato dalla triste Rimini invernale.
Leggeva nelle ore pomeridiane, subito dopo aver staccato dal lavoro, mentre ancora l’odore della benzina non era andato via dai suoi pori, prima di farsi la doccia.
Stella Mortale aveva un computer. Un computer ricoperto di stelle argentate e di luccichini d’oro. Piccole scritte con pennarelli colorati: ti amo, amor mio, katia.
Il monitor era piccolo, con lo schermo bombato ed i colori, una volta acceso, erano scuri e rarefatti. Produceva un lieve ronzio nelle orecchie, ad una frequenza quasi paranormale, ma pareva lo potessero sentire anche gli occhi, durante le lunghe ore notturne.
Lo schermo stava poggiato su una vecchia scrivania di mogano, e l’eleganza di quel pezzo di antiquariato stonava con il resto dell’appartamento, arredato con la miseria.
Ecco cosa mi ha lasciato quel vecchio, pensava la stella. Vecchio alcolizzato, un poeta puha. Mi ha lasciato una scrivania di mogano, e neanche un libro. No, uno solo sì, I Dolori del Giovane Werther, che merda di romanzo. Vecchio stronzo. Io ho ricominciato la mia vita e tu non ci sei mai stato, tranne per questa scrivania; fosse stato un segno d’amore io, confesso, ci avrei pisciato su, ma e’ solo un pesante tavolo che mia sorella aveva lasciato nell’appartamento.
Quando arrivava la notte su tutto, diffondendosi sincera come al solito, Domenico accendeva il computer.
Mentre aspettava che il sistema si avviasse, e poi che il modem si connettesse ad internet, con un unghia colorata di scuro, cercava di scrostare i luccichini o di cancellare qualche scritta.
La sua ex era sempre stata una troia, su questo non c’erano dubbi. Il tempo degli affetti si era mutato in quello delle afflizioni, e la carne di quelle di cui che aveva potuto godere ormai lo stomacava. Anche solo ricordare lo annoiava. Da quando aveva letto De Sade, tutto il resto della sua vita era diventato se stesso, e lui odiava se stesso. Si odiava con una certa profondità, con un certo interesse nel provarsi, nel giocare ancora, con quella bambola di pezza che era rimasta della sua carcassa. Il passato era diventato carne di un altro io, il presente era diverso. Nel presente era ètoile mortalle. Era stato automatico arrivare a quel punto, chiunque ci sarebbe arrivato. Il suo ultimo amico gli aveva dato del nichilista. Il nichilismo forse non centrava. Avrebbe dovuto voler arrivare ad un punto di disgusto cruciale, ma voleva solo sintetizzare un’attitudine umana, no, il nichilismo era l’opposto.
Sullo schermo iniziarono ad apparire i canali. 1986 canali. Velocemente scorse le hotlist. Vide apparire i nickname: Andariell, Coma, Veronica+, MarcoLynus, SuperTestone, Venerisque, Caotica, Prete_con_la_roba, Deviambolo, May, Agosto, Lulla.
La ragazza che cercava non si era ancora connessa.
Aprì il suo canale: Carceri. Si connesse nel canale ArenaZero, salutò con un breve
Ridusse la finestra e si connesse ad un programma di peer to peer, per scaricare gli ultimi pezzi di un disco. Rimase un po’ di tempo guardando lo schermo e le conversazioni sulla chat. Poi arrivò.
La finestra di dialogo privato si aprì. Ètoile Mortale rimase a guardare il nick nel vuoto della finestra nera. Vuoto che significava. Significava dover attendere il tempo giusto.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.