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A me tutta questa discussione ricorda quello che successe a me dopo aver scritto i miei primi racconti (unici, OK, ma non stiamo a sindacare)…
Amici, dopo aver letto i miei racconti, mi suggerirono di pubblicarli. Io iniziai a cercare, guardarmi intorno e, tra i primi argomenti che vennero fuori, c'era la tutela della mia creazione.
Per dire, questo thread potrebbe parlare di libri e avrebbe più o meno gli stessi post. Spedirsi il documento sigillato con la cera lacca, registrarlo alla SIAE, depositarlo presso un notaio (in ordine di spesa).
Poi un giorno mi resi conto, anche parlando con alcuni scrittori, che loro non ci pensavano proprio. Per loro la tutela maggiore era il nome in copertina quando il libro viene pubblicato. C'era fiducia nei confronti degli editori, e tutti mi dicevano che questi non sono lì in attesa che io gli mandi il mio romanzo, pronti a rubarmelo e a pubblicarlo a nome loro. Loro sono lì in attesa mia.
Come ha detto qualcuno, perché io dovrei rubare il gioco di un possibile nuovo Feld, con la consapevolezza che, se dovessi farlo, lui non pubblicherebbe nient'altro con me?
Sono giunto alfine alla conclusione che chi è ossessionato dal mettere al sicuro la propria opera intellettuale è uno che:
1. E' convinto di aver scritto il nuovo “Signore degli Anelli” (o, in questo caso, di aver prodotto il nuovo “Puerto Rico”).
2. Vuole fare milioni grazie alla sua opera. Sogna di smettere di lavorare e ritirarsi su un'isola deserta a creare giochi e sorseggiare Mohjito…
Di solito, la realtà dei fatti è che:
1. Hai creato qualcosa che per valore somiglia alla prefazione del Signore degli Anelli.
2. Se qualcuno ti pubblicherà il romanzo/gioco, potrai al massimo permetterti il Mohjito, ma poi la pausa pranzo finisce e si torna al lavoro.
Se invece lo scopo per cui hai creato un'opera è divulgarla, farla leggere, dire qualcosa (o nel nostro caso, aver creato qualcosa che piaccia e che la gente giochi e rigiochi volentieri), te ne freghi di mettere in cassaforte l'idea, perché l'editore sa che, se hai creato qualcosa di bello, è probabile che lo farai ancora. Se un uomo trova la gallina dalle uova d'oro, non se la fa arrosto…