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Come scrivere un regolamento “standard”
Un buon regolamento di gioco deve essere strutt urato in questo modo:
• Numero di giocatori, età;
• Scopo del gioco / breve descrizione dello spirito del gioco;
• Preparazione del gioco
• Svolgimento del gioco, cioè regolamento vero e proprio
• Conclusione del gioco/condizioni di vitt oria
• Eventuali suggerimenti sulla strategia
• Eventuali esempi di gioco
• Eventuali regole speciali per un numero diverso di giocatori
• Da utilizzare con parsimonia: varianti di gioco.
Ad ogni sezione va dato un titolo. Per quanto riguarda il testo: frasi brevi, chiare. Evitate le forme complicate
e involute.
Un’immagine dice più di mille parole: l’uso di illustrazioni può far risparmiare molte parti di testo.
Tutt o quello che non è strett amente legato all’uso del gioco (elenco degli accessori necessari, indicazioni
tecniche e suggerimenti sulla realizzazione) dovrebbe essere separato dal regolamento ed inviato in allegato;
in particolare, va indicato prima del regolamento l’elenco dei materiali necessari al gioco.
Chi compila un regolamento deve risolvere un problema didatt ico, cioè deve far sì che chi non conosce il gioco
riesca, dopo una sola lett ura del manuale, a capirne contenuto e funzionamento, a spiegarlo corrett amente agli altri
giocatori e, infi ne, in caso di dubbio, a individuare facilmente la singola regola o il chiarimento che gli interessa.
Il requisito principale di un buon regolamento è una coerente costruzione a passi successivi: bisogna
assolutamente evitare di fare riferimento a singole regole che verranno spiegate solo dopo.
Esaminiamo qui di seguito in dett aglio la successione dei vari elementi.
• Numero dei giocatori.
Non sono necessarie altre specifi cazioni.
• Scopo del gioco / breve descrizione dello spirito del gioco;
Il giocatore che sa a grandi linee di cosa tratt a un gioco è molto facilitato nella comprensione del regolamento,
perché è in grado di inserire ogni singolo elemento in un quadro complessivo.
• Preparazione del gioco
Il giocatore in questo modo può prendere confi denza con la strutt ura del gioco e con concett i e spiegazioni che
troverà successivamente nel manuale. In pratica, disporre le pedine, il tabellone, preparare i dadi, mischiare le
carte, contare e distribuire i “soldi” e via di seguito facilita di molto la comprensione delle regole.
• Svolgimento del gioco, cioè regolamento vero e proprio
A questo proposito non esiste alcuna ricett a codifi cata, perché ogni gioco fa storia a sé. L’unico imperativo
è spiegazioni chiare, sintetiche e facilmente comprensibili. Nel caso di giochi più complessi, bisognerebbe
illustrare unicamente le regole essenziali, e raccogliere i casi particolari in un’appendice. Una notevole
chiarezza si ott iene suddividendo le pagine del manuale in due colonne, una più grande ed una più piccola:
nella prima verrà riportato il testo vero e proprio, nella seconda dei titolett i o delle informazioni sintetizzate in
stile telegrafi co. Questo sistema permett e ai giocatori di riassumere velocemente le regole, e avere dei comodi
punti di riferimento ogni volta che desiderano cercare un determinato particolare.
Occorre uniformità dei termini! Usare termini diversi per indicare la stessa cosa è estremamente fuorviante.
Se un pezzo viene chiamato una volta pedina, un’altra gett one, un’altra ancora segnalino, i giocatori si
confonderanno.
• Conclusione del gioco/condizioni di vitt oria
Anche se già indicato in sede di descrizione del gioco, conviene specifi care ancora, chiaramente, quando o in
base a quali condizioni il gioco termina e come viene determinato il vincitore. Si può, ad esempio, stabilire una
soglia di punteggio da raggiungere, un determinato numero di mani oppure fi ssare un tempo limite.
• Eventuali suggerimenti sulla strategia
A volte le descrizioni o il tabellone inducono ad aff rontare un gioco in una maniera che, per quanto conforme
alle regole, non è tutt avia quella più logica. Si può evitare che i giocatori abbandonino il gioco bollandolo come
‘stupido’, dando dei suggerimenti sulla strategia. Non occorre farlo sempre, ma unicamente quando si nota che
chi aff ronta il gioco per la prima volta, commett e sempre gli stessi, banali e facilmente evitabili errori.
• Eventuali esempi di gioco
Può essere utile fornire degli esempi per assicurarsi che i giocatori comprendano esatt amente il meccanismo.
Oppure si può presentare un “modello di partita” per dimostrare eleganti raffi natezze strategiche.
• Eventuali regole speciali per un numero diverso di giocatori
In alcuni giochi le regole cambiano al variare del numero di giocatori. Per evitare confusione le varianti
non andrebbero inserite nel corpo del regolamento, ma alla fi ne. Bisogna cioè descrivere prima di tutt o il
funzionamento completo del gioco con il numero di giocatori originariamente previsto e poi, separatamente,
dare le regole relative a un numero superiore o inferiore di partecipanti.
Se però l’unico cambiamento riguarda il materiale di gioco da distribuire ai giocatori, la variante va specifi cata
nella sezione relativa alla preparazione del gioco. Esempio:
I giocatori piazzano le proprie pedine nella casella di partenza:
o Con 2 giocatori si piazzano 8 pedine ciascuno
o Con 3 giocatori si piazzano 5 pedine ciascuno
o Con 4 giocatori si piazzano 4 pedine ciascuno.
E’ bene forse ricordare che un gioco deve rimanere sempre ugualmente piacevole qualsiasi sia il numero di
partecipanti; per molti giochi esiste un range ott imale di giocatori. E’ inutile introdurre eccezioni, regole
aggiuntive o altre “grucce” per un numero di giocatori non ott imale, nel tentativo di mantenere l’att ratt iva o il
divertimento del gioco.
• Da utilizzare con parsimonia: varianti di gioco.
Imparare un nuovo gioco implica un vasto processo di apprendimento e le alternative non fanno che aumentare
il materiale da “studiare”. Perché i giocatori dovrebbero prendersi la briga di trovare lo svolgimento migliore,
se non l’ha fatt o l’autore?