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a mio parere non e' tanto un'esigenza del creatore, ma un'esigenza della media dei giocatori, un'esigenza di “mercato”… soddisfare il maggior numero di giocatori possibili, quelli che le partite le vincono e quelli che le partite le perdono… ma che si trovano a “pochi” punti dal vincitore.
Insomma il sistema dei punti vittoria funziona perche' e' bello : guadagnare punti, e' una cosa che soddisfa anche chi non vince perche' comunque nella sua visione dei fatti: “ha guadagnato punti VITTORIA”.
c'e' da dire che realmente i punti vittoria guadagnati da un giocatore che ha perso potrebbero essere considerati punti sconfitta, e per questo il sistema dei percorsi di ticket to ride mi soddisfa tantissimo! fai una scommessa con te stesso.
penso che in fin dei conti un gioco non sia per niente un insieme di regole ma un modo per sfidare un avversario (compresi se stessi). in tutto questo la meccanica dell'avanzamento progressivo su una scala di punteggio sia piu' che altro la necessita' di soddisfare la media dei giocatori, piu' che di valorizzare il gioco in se con il suo insieme di regole.
un gioco bello potrebbe anche chiudersi al turno X=Y semplicemente portando a compimento la condizione Y ma questo implicherebbe due condizioni senza scampo. vittorioso o perdente. i giochi con una scala di punti invece permettono una “scala” di successo. una sorta di modo democratico per suddividere il divertimento : D e non penso neanche che questo sia sbagliato.
In UNO Extreme! compare uno smazzatore automatico a pile che sostituisce il mazzo pesca. All'atto di pescare quindi il giocatore attiva lo smazzatore, il quale può rilasciare un numero casuale di carte che va da 0 a 8.