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Ciao Gaston,
provo a rispondere alla tua domanda diretta in maniera altrettanto diretta.
Un gioco può dare ritorno economico, tutto sta nelle aspettative di quale possa essere questo ritorno economico. Il mercato dei giochi da tavolo si è ristretto notevolmente (anche per alcuni fattori che hai elencato) nelle ultime decine di anni, per cui per un autore – che percepisce una percentuale intorno al 5% su quanto incassato dall'editore (e l'editore incassa normalmente una cifra decisamente minore rispetto al prezzo di vendita al pubblico) – può immaginare di guadagnare da qualche migliaio di euro a qualche decina di migliaia di euro, a seconda naturalmente del tipo di gioco e della tiratura. Insomma, non sempre spiccioli, ma difficilmente cifre che da sole ti fanno sopravvivere.
Esistono naturalmente eccezioni, ma sono decisamente poche, e raramente sono il risultato di un valore intrinseco del gioco. In particolare la grandissima parte dei giochi che trovi nella grande distribuzione sono giochi arrivati sul mercato decine di anni fa e quindi diventati classici a dispetto delle loro qualità (risiko, monopoly, …), o giochi su licenza, o giochi con grosse aziende alle spalle che difficilmente puntano su autori e designer 'esterni'.
L'altro lato della medaglia è che il mercato dei giochi da tavolo è un mercato con una 'barriera all'ingresso' decisamente debole, per cui è diventato molto facile produrre un gioco e provare a distribuirlo. Tieni conto che alla prossima fiera di Essen usciranno dai 300 ai 400 nuovi titoli, molti dei quali saranno dimenticati entro i sei mesi successivi.