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Quindi riassumendo:
il giocatore si muove tirando dadi, costruisce solo quello che gli indicano i dadi, produce solo quando capita (grazie ai dadi) su una sua proprietà, paga quando (maledetti dadi) capita su una proprietà di un altro giocatore.
Tutti i prezzi sono definiti da un mazzo di carte (ovvero a caso).
Insomma molto lavoro deve essere fatto … io non lo giocherei: c'è già il monopoli e non è così male.
Quoto quanto dice Massimiliano (a parte il fatto che non condivido l'apprezzamento sul Monopoli ).
Il problema di base del Monopoli (e che temo, dalla lettura del regolamento, che sia lo stesso del tuo prototipo) è che non ci sono decisioni da prendere durante il gioco (a parte mettere o no all'asta un terreno sul quale si arriva, decisione che comunque nella maggior parte dei casi è scontata). Ovvero il gioco si gioca da solo. Secondo punto, che probabilmente ti farebbe notare qualunque editore, è che in un gioco moderno l'eliminazione di un giocatore non è mai un elemento molto apprezzato, soprattutto nel caso di giochi di una certa durata.
Facendo un discorso più ampio, i giochi sono fatti per il 90% di cose già viste, e di un 10% dove l'autore ha aggiunto qualcosa di nuovo, o è riuscito a miscelare elementi noti in un modo innovativo o ha aggiunto una regoletta che stravolge tutto e costringe a giocarlo in modo non convenzionale.
Quindi ti suggerisco due cose: dare ai giocatori delle scelte da dover prendere e risolvere il problema dell'uscita di un giocatore. E già che ci siamo, lanciare un dado per muovere non è il massimo della vita (anzi, è parecchio frustrante).
Ultimo suggerimento, io cambierei nome, Manager l'aveva già pubblicato l'Editrice Giochi negli anni 80:
http://www.boardgamegeek.com/image/44395/fortune
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