Rispondi a: matematica spicciola

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#29486
fantavir
Partecipante

Ciao,
secondo me la matematica ti aiuta a calibrare meglio un gioco nelle prime fasi dell'ideazione, e ti fa risparmiare qualche playtest. Ma arrivi a questo risultato anche con la pratica e se giochi tanto. Inoltre, un approccio troppo matematico rischia di rendere il gioco un po' freddo.
Rispondendo ad altre frasi di questo post, concordo sulla ricerca della semplicità: cerco sempre, quando possibile, di fondere 2 regole in una sola, per rendere il gioco più snello e intuitivo.
Per gli esempi di Risiko e Magic, beh, dipende dall'obiettivo del gioco: se vuoi fare qualcosa a fortuna 0, allora dovresti fare un astratto. Non è detto che quelli che citi non siano regolamenti ben fatti: se l'autore vuole prevedere la sfiga, ben venga, se “a fine partita chi ha vinto pensa che sia merito della sua bravura, e chi ha perso dà la colpa alla sfortuna”. Entrambi i giocatori vorranno fare un'altra partita. Anche perché, alla lunga, un po' come nel poker, la fortuna si bilancia perché va e viene.
Vedo la matematica al servizio dell'autore come quella cosa che ti permette di dare un giusto valore ai punteggi, una buona distribuzione del tipo di carte e tessere all'interno di un gioco, e di evitare loop e partite troppo lunghe. Se poi un giocatore pesca tutte carte dello stesso colore o poco utili, come dici tu è sfiga, e se vuoi, puoi cercare di bilanciarla in qualche modo, come nell'esempio che hai fatto con i prezzi.
Ciao

Una trasposizione scadente di una licenza in un gioco ha ottime possibilità di uccidere un potenziale nuovo giocatore, di stroncarne sul nascere l’entusiasmo e la volontà di scoprire se ci sono “altri giochi belli come questo” (A. Chiarvesio)