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#32535
giudigio
Partecipante

Partecipo per la terza volta all'incontro Ideag.
Sarà perché questa volta ho avuto la possibilità di partecipare ad entrambe le giornate, sarà perché mi sento un po' meno acerbo rispetto alle passate edizioni, fatto sta che sono rientrato a casa provato ma soddisfatto per le forti emozioni provate.
Complimenti all'organizzazione e soprattutto a Walter che in modo sempre discreto ma mirato ha contribuito in modo determinante al successo di questa decima edizione.
Il livello dei giochi sembra alzarsi sempre di più  e la presenza di un cospicuo numero di editori  da un po' di anni a questa parte ne è la conferma.
Passo ad esaminare i vari giochi provati:

Divide et Impera di Federico Latini:
Pur non provandolo direttamente ho seguito un’intera partita e ne ho potuto “intuire” la profondità  oltre che la linearità e l’eleganza. E’ stato provato assegnando sei carte a volta ma se ho capito bene Federico ha poi deciso di cambiare in progress considerando solo 5 carte in modo da creare una scelta sul giocatore che riceve una carta in più. Anche se non sono un appassionato di giochi di carte  mi è sembrata particolarmente azzeccata la modalità del bluff per evitare di scoprire l’obiettivo del giocatore. Potrebbe essere un valido candidato per concorsi  con sezioni speciali di premio dedicate a giochi per due giocatori.

Wanted di Federico Latini:
Molto interessante, divertente, fluido, caciarone, perplessità sulla vagonata di dadi (ben 26 se si gioca in 6)che lo rendono un po’ troppo costoso per un filler; i dadi si rollano segretamente e questo non garantisce da possibili cambi nelle facce di dadi da parte dei furbetti.

Spiderweb:
Bella l’idea della plancia collegata da ragnatele, inevitabile il collegamento ai coloni di Catan sulle probabilità di far incappare gli insetti nelle varie ragnatele. La grafica era ancora da migliorare e sono d’accordo sul fatto che una griglia sopra il disegno metà della casa, metà della fabbrica, renderebbe molto di più. In ogni caso non mi è dispiaciuto, c’è un po’ di strategia ed altrettanta alea, per il tema scelto ed il tipo di meccaniche utilizzate, lo inquadrerei tra i family games da non far durare più di 30/45 minuti.

Chef’s Challenge: di Stefano Tantari
Un bel gestionale sul tema della buona cucina che tradisce la passione dell’autore per il settore. Comprendo benissimo l’esigenza di Stefano di sfruttare tutte le sue conoscenze da applicare nelle meccaniche ma per il giocatore comune andrebbero sfoltiti alcuni aspetti che appesantiscono il gioco. Con un buon snellimento, togliendo il dado skill, che attribuisce un’alea poco elegante al gioco, il titolo potrebbe fare il salto di qualità. Molto bella l’idea dei dadi dei clienti ai tavoli per stabilire il numero dei coperti da dover  realizzare. Forse occorrerebbe diversificare la percentuale di uscita del dado nei vari casi per evitare elevate probabilità di intasare il ristorante con troppi clienti. 

Diamond Hunters: di Stefano Tantari
Carina l’ambientazione dei diamanti da estrarre dalle cave e molto scenica la zona del mercato bianco e del mercato nero. L’idea da poco partorita rivela aspetti acerbi sicuramente superabili;  da individuare un meccanismo più rapido e convincente nell’alternanza dei valori dei colori delle gemme.

Medioevo Universalis: di Nicola Iannone
Non sono un appassionato di wargames e del resto sarebbe riduttivo considerarlo un wargames, il gioco di Nicola è un gioco commerciale, di strategia, di diplomazia, di conquista….insomma è una bellissima simulazione di una realtà medievale europea che però mal si concilia con le caratteristiche dei giochi presentati ad Ideag…..ma come non considerarla un’opera d’arte? Non vedo l’ora di ammirare la prossima versione tridimensionale :)

Roboheart: di Roberto Prestin
Originale, carina l’idea di pianificare i movimenti dei mach. Mi è piaciuta anche la modalità del raffreddamento dei cubetti…poco movimentata la plancia di combattimento e trattandosi di simulazione soffre di una certa macchinosità che lo rende comunque distante dal reale.

Fantasy Creation: di Stefano Groppi
E’ un gioco che modula l’elemento aleatorio riducendolo con l’avanzare della partita. In questo ho trovato aspetti molto originali, inizialmente ho trovato difficoltà a fare proprie le meccaniche del gioco perché il prototipo era stato allestito in modo molto artigianale con continui rinvii a tabelle riassuntive. Dopo qualche giro l’ho trovato sempre più interessante; sicuramente in una versione più professionale con la realizzazione di tutte le carte previste (mi raccomando… usa le bustine protettive trasparenti) verrebbe apprezzato come merita.

Recycle Inc.: Marco Pozzi
Anche se sono arrivato ultimo mi è piaciuto molto; pur trattandosi di un astratto mi è sembrata abbastanza azzeccata l’idea della raccolta differenziata dei rifiuti. Forse la doppia penalità dei punti e della riduzione dell’area di azione per il turno successivo risulterebbe troppo penalizzante per cui chi è indietro rischia di stare ancora più indietro. Molto gradevole la modalità di determinazione dei punteggi finali.

Avrei voluto provare altri giochi ma è stato bello comunque provare in generale il clima amichevole e cameratesco che ha contraddistinto questa edizione; tra i tanti giochi non provati un rammarico speciale è  per “Bretagna” di Marco Pozzi ma come è capitato per Castles, mi auguro di provarlo presto nella sua versione pubblicata.

La vita è una cosa seria...per fortuna c'è il gioco! (A. Randolph)