Rispondi a: Cimento a presa rapida: Il giorno della memoria

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#32663
confucio
Partecipante

ecco anche il mio!
grazie a tutti per i commenti positivi e a Paolo per la revisione. Tema ostico è interessante, un bel cimento ^^
Anticipo due note sul gioco che non ho avuto tempo di scrivere pre cimento:
1) ho scelto volutamente una meccanica fredda tipo WP, volevo che il gioco NON fosse divertente, ma nenache banale o superficiale. Ho scelto altresì di farne un collaborativo, inizialmente pensavo ad una roba più sul survival, dove ogni giocatore = un prigioniero che deve sopravvivere. Ma dell'olocausto a me ha sempre fatto molta paura e molta pena la massificazione, l'effetto brutale di appiattimento dell'essere umano prima a bestia poi a oggetto, la perdita di ogni individualità e l'assimilazione ad un corpus unico, disumanizzante. Quindi ho scelto di far gestire ai giocatori un gruppo di prigionieri, identici tra loro (come i nostri amati puzzilli) per far capire al giocatore che ogni vita è importante non solo la propria, e che tutte le vite erano ugualmente ridotte a spazzatura dal nazismo.
2) di nuovo volutamente i nazi NON ci sono. Il cattivo in questo gioco non c'è, non ci sono i pedoni delle guardie che girano armate, non c'è il “mazzo” delle azion cattive. I giocatori non sono costretti ad immedesimarsi nel cattivo ogni  turno. Questo tema mi risulta abbastanza fastidioso, e lo odio in tutti i collaborativi dove appare (perchè se sono un eroe devo svolgere un azione “buona” e una “Cattiva”? fankulo allo ying e yang! Personalmente ritengo che il giorno della memoria si a dedicato agli oppressi. E non al “proviamo ad immedesimarci negli oppressori, visto che anche loro erano umani?”. Capisco che sia un tema controverso e scottante, ma io la penso così.

Ultime note “tecniche”: il gioco, ovviamente come tutti voi,  l'ho buttato giù di “getto” in un paio d'ore quindi mancano alcuni elementi e ci sono sicuramente sviste sulle meccaniche. Ad esempio sarebbe opportuno prevedere una fine positiva (la liberazione) non certa nel tempo, ad esempio potrebbe verificarsi tra il quinto e il sesto turno, in modo del tutto fortuito (ad esemio al 6 al quarto turno, al 5 e 6 al quinto turno, automatica al sesto). Questo per aumentare il sesno di indeterminatezza e di abbandono, la sensazione angosciosa che anche se abbiamo fatto tutto bene, la sopravvivenza può comunque essere frustrata dal caso. L'attesa della liberazione diventerebbe quasi tangibile, sospirata, necessaria, per non dover affrontare un nuovo turno di sofferenze.
altro tema è la pazzia. Sarebbe meglio mantenere in vita i prigionieri pazzi (io pensavo ad una rimozione tipo suicidio o lasciarsi morire) ma è decisamente troppo, si potrebbe dire che essi continuano a lavorare comunque, sembra sufficiente che alla fine del gioco (in caso di sopravvivenza) i pazzi NON conferiscano punti.
in ultimo non sono affatto sicuro che “giri” o che non ci sia una strategia vincente in tutte le partite non avendolo come ovvio mai provato ^^

a voi i commenti

Il sasso è troppo forte, va meglio bilanciato
la carta va bene così, ben playtestata
firmato: le forbici