Per quanto riguarda l'infetto (che sa di essere infetto e sa chi è La Cosa), se passasse di sua spontanea volontà l'infezione e a sua volta il nuovo infetto lo imitasse e così via, La Cosa a quel punto, non saprebbe più chi sono gli infetti al tavolo e chi no, si crerebbe confusione e ci si “ammazzerebbe a vicenda senza capire più niente.
Vero, ma questo non impedisce comunque di farlo. Anzi, a maggior ragione, lo si può fare per mandare all'aria di proposito la partita se ci si vede in difficoltà. E c'è gente che cose del genere le fa.
Per fare un esempio semplice, è come se giocando a Lupus in Tabula, di notte insieme ai Lupi tutti aprissero gli occhi o sbirciassero anche non essendo la bambina.
Starebbero barando, appunto. E se lo fanno bene, vincono pure. Slealmente, ma vincono.
Quindi a un certo punto nessuno saprà più chi sono gli alleati e i nemici e a fine partita qualcuno si arrabbierà, soprattutto La Cosa per cui, tu infetto, patteggiavi.
Non c'entra nulla, ma pensavo che solo in LiT on Web ci fosse il vizio di dire “patteggiare” invece di “parteggiare” ^___^;;;
Sul fatto che barare fa parte del gioco e funziona come dici tu se non vieni scoperto, a questo tipo di gioco è praticamente impossibile non essere scoperti. Credimi.
Il mio problema è che, dal mio punto di vista, un gioco dovrebbe essere il più possibile a prova di baro, non basarsi sulla fiducia che nessuno bari. Io non ho detto che barare faccia parte del gioco (ci mancherebbe che fosse così), ho detto che il sistema di gioco permette di farlo senza particolare rischio, perché il rispetto di alcune regole è lasciato al buon cuore (o alla biona fede, o, perché no, all'attenzione) del singolo giocatore e gli altri non hanno modo di rendersi conto in tempo reale di un'avvenuta infrazione.
Cérto