Rispondi a: confronto fra modificatori di dadi

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#33193
maestrozappa
Partecipante

ciao cdp!

allora, tanto per riferirsi all'esempio specifico:

tra la carta 1 e la 2 la migliore è la 2: entrambe permettono di spaziare in teoria sulla metà dei valori possibili (quindi una libertà molto buona, specie se i valori sono “di uguale importanza”). nella pratica, però, la carta 1 ha un forte limite: nel caso dei due estremi (1 e 6) permette di spaziare su un valore di meno, perché sta sul limite. quindi carta2 > carta1.

la carta 3 ha un grande potere ma un pessimo controllo. il momento in cui si rivela più efficace è nell'evenienza peggiore: più dadi ci sono col valore “meno conveniente” e più conviene “rimischiare”. in casi intermedi sarà di efficacia 50:50, ovvero quanto un lancio di moneta: forse che si, forse che no.

per andare sul generale:

per ogni carta, valuta sempre quanti dadi può cambiare, in quale range di numeri, e con quanta “precisione”.

l'obbligo e la possibilità di scelta sono fattori importanti da tener conto; di solito l'obbligo “depotenzia” la carta. dover cambiare 3 dadi quando quelli non buoni sono solo 2 ci costringe a rinunciare ad un buon risultato.

tieni presente che, a seconda delle situazioni, tutto può tornare utile: se miri ad ottimizzare solo un certo aspetto delle carte otterrai un effetto sbilanciato. le carte dovrebbero avere tratti di potenza (tanti dadi cambiabili o grande libertà di cambio valore) e precisione (ottenere con alta probabilità un dato numero o un dato insieme di numeri), ovviamente non allo stesso momento.

esempio sbagliato: addiziona o sottrai 1 a tutti i dadi. ti permette statisticamente di trasformare un tiro pessimo in uno totalmente diverso, e a differenza del “ritira tutti” ti permette di prevedere se sarà un risultato sicuramente migliore per te. da evitare :)

Ancora tu!!