Rispondi a: ruolo delle ambientazioni

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#33197
confucio
Partecipante

c'è una differenza (e non piccola)
utilizzare ambientazioni fantasy ci permette di fare pressochè quello che vogliamo (con alcuni limiti perchè oggi anche il fantasy si è strutturato)
ad esempio se voglio dire che per costruire orchi servono le risorse fango e pietra, e per fare degli elfi servono foglie e rugiada nessuno protesterà.
se dico che un goblin ha attacco 1 difesa 1 e pisello 1 mentre un orco ha attacco 4 difesa 2 e pisello 4 nessuno protesterà ^^
se dico che una corvetta spaziale portelliana è più veloce ma a meno scudi di un caccia di elto… chi protesterà?

se invece mi vado a cacciare nello storico son guai…
si pretende un certo realismo, a volte maniacale. il realismo va a cozzare contro le meccaniche, quasi sempre inesorabilmente.
era più forte un battaglione di lanzichenecchi, uno di giannizzeri o di archibugeri imperiali? e secondo quali principi? magari però a te serve che le truppe siano differenziate, che le risorse generino diverse cose ecc…
si chiama ginepraio
si deve cedere su qualche “fronte” o si rischia di trasformare il boardgame in un gioco di simulazione storica (che spesso non è quello che vogliamo ottenere)
ne segue che sono ben pochi i giochi ben ambientati in periodi storici precisi e contemporaneamente coerenti al 100% col periodo storico di riferimento, anche tra i grandi e grandissimi giochi di successo.

Il sasso è troppo forte, va meglio bilanciato
la carta va bene così, ben playtestata
firmato: le forbici