Rispondi a: IndaMemo – Investigazione

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#34031
Hasik
Partecipante

Non ho capito la prima domanda!

Hai ragione, avrei dovuto usare anch'io i quote, mi riferivo a quanto dicevi qui riguardo il velocizzare e avevo pensato ad una clessidra per i turni per non lasciare ai giocatori eccessivo tempo per riflettere bloccando gli altri:

Credo che comunque potresti inserire qualche regola per snellire tipo che ad una risposta affermativa, il giocatore che ha scoperto le tessere può decidere di lasciarne una, delle due, soperta. Oppure può continuare a fare domande, etc..

insomma, qualcosa che velocizzi e dia anche un'idea di quanto i giocatori sono vicini alla soluzione.

Non sono sicuro che sia proprio divertente il memory, dato che non lo è nemmeno quando è fine a se stesso (giocare al memory vero e proprio è un pò “passato di moda” nel senso che i giocatori attuali non lo gradiscono molto, a quanto ho visto, perché la memoria è frustrante ed impegnativa, e molto molto netta: O hai la certezza, o brancoli nel buio. in entrambi i casi non è divertente).

Quoto, fra l'altro mi è venuto in mente che un gioco con una variante del Memory c'è già, si chiama Sherlock: http://boardgamegeek.com/boardgame/3586/sherlock anche se a differenza dell'altro quest'ultimo è completamente assente della parte narrativa.

Avete perfettamente ragione entrambi, anch'io non giocherei mai più a un memory vero, di una noia infinita, ma non è quello il cuore del gioco.
Sfrutto la questione delle carte coperte da scoprire e associare, ma è solo uno “sporco trucco”, non è paragonabile ad una vera partita centrata sulla memoria, il numero delle tessere è proprio basso rispetto ad una partita classica, che diciamo si orienta sulle 40 tessere, qui parto di 16 tessere per un massimo di 24-26 a partita. La componente mnemonica è minima.
Cerco di spiegarmi meglio cosa intendo come “trucco” e perchè ho scelto questa soluzione, forse il gioco così sarà più chiaro.
Ammettiamo che ci siano 16 elementi emersi dal Caso, una cosa è averli tutti belli disposti visibili sul tavolo e fare i propri collegamenti fino ad arrivare alla soluzione, un'altra cosa è averli invece coperti e scoprirli a mano a mano, ma neanche troppo lentamente. Sono lì, a disposizione, e sono pochi, ma li scopriamo un paio per volta. Un po' come se ci fosse una fase di indagine in cui gli indizi vanno ancora raccolti e si brancola ancora del vago, poi a mano a mano tutto diventa più chiaro iniziando a scartare alcune coppie riuscendo a effettuare deduzioni. In più c'è quel tocco di causalità all'inizio del “chi sa cosa mi uscirà”.
Spero che ora sia un po' più chiaro il funzionamento, però so che è sempre poco rispetto a qualche test.