Rispondi a: …e le meccaniche?

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CMT
Partecipante

Ma un ambientazione una volta “appicicata” viene limata, modificata e ottimizzata in base al contesto. Penso sia questa la strada da seguire.

Non saprei, trovo più normale adattare una regola all'ambientazione che adattare l'ambientazione a una regola

Personalmente ho sempre “lavorato” partendo dall'ambientazione e poi trovando meccaniche che potessero funzionare.
Penso che però l'unico modo per creare qualcosa di nuovo e geniale sia liberare la mente da preconcetti e questo includa liberarsi dell'ambientazione. Altrimenti non crei qualcosa di nuovo ma solo qualcosa di già visto…

Anche qui non saprei… perché se parto da un'ambientazione allora il risultato non è originale? E se è così, allora come potrò mai metterci un'ambientazione, dopo averlo creato, senza che smetta di essere originale? (se partendo dal concetto “Giostra di cavalieri” ottengo solo cose già viste, slegandomi da quello e creando un gioco può anche darsi che sia originale, ma poi non avrà niente a che fare con una Giostra di Cavalieri, come faccio ad attaccargliela?)
A me capita il più delle volte di partire con un concetto (es. un dado il cui effetto cambia a seconda della faccia che mostra, e che non viene lanciato ma ruotato), immaginarmi un'ambientazione per cui possa avere senso, e sviluppare poi un gioco che già combina entrambi i fattori.
Mi è capitato anche di partire da un'ambientazione e farci su un gioco perché quello che mi interessava era l'ambientazione soprattutto.
Non ricordo di aver mai fatto un gioco prima e averlo ambientato dopo, anzi è qualcosa che mi riesce difficile immaginare, per me riflettere su un gioco non è quasi mai “pesca una carta, guardala, controlla il valore X” ma “pesca un incantesimo, decidi se lanciarlo, confronta l'energia…”

Cérto