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… mi hai tolto gli Story Cubes di bocca!
Domande: quante carte conti di usare? Le carte dei mazzi saranno visibili/conosciute da tutti dall'inizio (per farsi un'idea delle possibilità)? Nella tua idea si fa esperienza giocando, come accade ad esempio con Dixit (che ha poche carte che tornano spesso in gioco tra una partita e l'altra)?
Per il prototipo che sto testando uso circa 27 carte per mazzo. Questo perchè me le stampo io, con 9 carte per 1 foglio A4 e via con le bustine protettive.
Queste sarebbero le carte “classiche” ossia carte generiche. Infatti tra i personaggi ho il “mercenario”, la “Samurai”, mentre per per gli eventi ho “matrimonio” “viaggio” “battaglia navale”. Quindi personaggi ed eventi con una certa libertà di interpretazione.
Di riserva avrei alle carte classiche avrei anche quelle storiche e letterature. In pratica personaggi ed eventi ben definiti, come “Leonardo da Vinci” “Carlo Magno” “La battaglia di Waterloo” “Tarzan” e cosi via.
Il mio dubbio è se inserire tutte in un unico pacchetto, o tenerle divise per eventuali espansioni. I test mi servono anche per questo.
Un altro mio dubbio è se inserire anche un fogli con il riassunto per tutte le carte, in questo modo che le varie squadre abbiano una facilitazione, o lasciarli abituare alle carte man mano che giocano. Io preferirei non inserire il foglio con il riassunto. Vedremo cosa diranno i test.
L'idea mi ricorda un po' Once Upon A Time, con la differenza che qui le carte si devono indovinare. E' uno storytelling, quindi devi avere la compagnia giusta per giocarlo. Il problema è che da come lo descrivi temo sia troppo facile. Normalmente funzionerebbe se lui dovesse solo mimare le azioni, o dovesse raccontare ma SENZA utilizzare le parole delle carte. Insomma qualche ostacolo nella comunicazione. Per renderlo più vario metterei qualche carta in più, ottenendo storie + strampalate e quindi divertenti.
Nel regolamento ho infatti precisato che non devono essere utilizzate ne le parole della carte, ne suoi derivati. come esempio ho messo l'evento “ballo”, dove oltre a non usare la parola ballo, non è possibile usare parole come ballare danza eccetera. Ovviamente inizia ad essere interpretativo da parte dei giocatori, ma inserire uno specchietto di parole da non usare mi pareva troppo una copiazzata (e lo sarebbe) di Tabù.
Per complicare un po il tutto ci stanno appunto le carte “metodo”, che impongono sempre modi diversi di raccontare la storia. Infatti una è proprio mimando la storia, una altra e cantandola stile Pavarotti, un altra raccontarla come se fosse una cronaca sportiva, eccetera.
Un altro modo per complicare il tutto sarebbe appunto quello dell'inserimento delle carte storiche e letterature.
Vedrò cosa dicono i primi test.