Rispondi a: Sfruttare la frustrazione (di B. Cathala)

Home Forum Articoli Sfruttare la frustrazione (di B. Cathala) Rispondi a: Sfruttare la frustrazione (di B. Cathala)

#37093
Folkwine
Partecipante

Bello che il grafico comprenda tutto tranne interesse e divertimento ^___^;;;
Poi, comprendo perché all'aumentare della sfida aumenti l'ansia (ma poi perché l'ansia? I giochi non mi mettono ansia: ci pensa già la vita, se ci si mettono pure loro è la fine) ma non perché all'aumentare dell'abilità aumenti la noia, non è che se una cosa so farla bene mi annoio a farla.

Il grafico comprende ciò che tu descrivi in modo intrinseco. Quando il rapporto fra sfida e abilità personali sono bilanciate, e quindi ricadono nel flusso (flow), si ha proprio quello che tu definisci divertimento.

All'aumentare della sfida, aumenta il grado di ansia/stress/frustrazione potenziale, questo è ovvio. Più un problema è difficile da superare, più queste componenti aumentano di conseguenza.

A contrastare ciò c'è la capacità/abilità di chi il problema lo affronta. Più uno è abile, maggiore è il grado di sfida che è in grado di affrontare, ma nel contempo, se sono talmente abile da risolvere ogni problema senza pensarci un attimo, non trovo sfida, e di conseguenza mi annoio.

Un esempio banale. Fate giocare a tris a un giocatore pro-gamer di Magic. Vediamo quanto si diverte… Ora fateci invece giocare un bambino. Riterrà quasi sicuramente il gioco divertente, perché per quest'ultimo che ha certamente meno skill, il rapporto sfida/abilità ricadrà all'interno del flusso (flow), cosa che invece non accade per il pro-gamer.

Presidente associazione ludica DADODADODICI di Orzinuovi (BS)
www.dadodadodici.it