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L'idea è molto molto bella.
Rendere bene il concetto di “vittoria” in questo caso non è affatto semplice.
Quale sarebbe il target? Il gioco è stato creato per un contesto specifico?
Seguo con interesse il progetto, spero di poter dare qualche contributo.
Grazie, esatto il concetto di “vittoria” si discosta dal classico, e il raggiungimento dell'obiettivo comune è uno dei punti cruciali.
Il target è quello di un gioco adatto ai gamer ma non eccessivamente complesso, qualcosa che possa essere presentato anche a giocatori novizi.
Per il contributo, è bene accetto, ho aperto qui apposta il topic onde poter ricevere consigli e discutere sui vari aspetti del gioco man mano verrà alla luce.
Concordo, idea molto bella che qualche anno addietro aveva stuzzicato anche me. Ricordo che l'idea che avevo in mente era di valutare il successo della partita a seconda del gap presente tra lo studente con più successo e quello con meno: per cui studiare e raggiungere un buon livello era comunque utile, ma solo per poter insegnare ad altri della classe (“Il sapere serve solo per darlo”). O, altro metodo, valutare il livello raggiunto dall'ultimo della classe.
Lieto di sapere che anche tu Paolo hai avuto l'idea di sviluppare un titolo su questo tema. Le valutazioni che hai fatto sono praticamente le stesse su cui abbiamo ragionato anche noi, d'altronde il metodo Don Milani si basava proprio sul concetto che l'ultimo della classe fosse considerato dalla sua scuola, come il primo della classe della scuola di stato, “…sembrava che la scuola fosse tutta su misura per lui, se lui non aveva capito, gli altri non andavano avanti”.
Detto questo, io proverei forse a veicolare l'idea alla base della scuola quasi esclusivamente attraverso le meccaniche di gioco… Non mi avventurerei nel discorso della lingua, che pure interessante è un livello completamente differente. Tuttalpiù le 'parole' potrebbero essere una risorsa del gioco, a livello astratto. Bella l'idea del 'piazzamento' lavoratori. Ma visto che è un gioco cooperativo, devi comunque cercare di dare un ruolo attivo ad ogni giocatore.
Evidentemente mi sono spiegato male. La lingua e di conseguenza le parole, vorremmo utilizzarle proprio come risorsa astratta, in sostanza l'idea attuale, che poi dovremo vedere come inserire nella meccanica generale, è questa:
Ci saranno delle carte che rappresentano vari libri e scritti (per esempio: atlante geografico, giornale, libro di storia, libro di anatomia, lettera di un detrattore, ecc…). Queste carte vanno poste sui tavoli di Barbiana (attorno ai quali sarà possibile piazzare segnalini azione nei posti/slot).
Ogni carta quando attivata tramite segnalino azione, assegnerà punti e bonus a chi l'ha usata, valori questi che saranno alterati dai punteggi di chi ha studiato allo stesso tavolo e quindi ha contribuito.
Le carte hanno anche un elenco di parole “difficili”, le quali la prima volta che le si incontra entrano a far parte del bagaglio culturale del giocatore, il quale le segna su un blocchetto per gli appunti. Ogniqualvolta, lo stesso studente, in futuro incontrerà la stessa parola (o una sua declinazione similare o con la stessa radice etimologica) avrà dei bonus perché, verosimilmente, riesce a comprendere meglio il testo, avendo appunto la padronanza della parola. Tutto ciò è quello su cui era fondato l'insegnamento di Don Milani, e crediamo che questa meccanica possa esserne in linea.
Seguo con interesse 'attivo', nel senso che mi piacerebbe poter dare il mio inconsistente e incostante contributo.
Ti ringrazio molto, sono certo che vista la tua esperienza, il tuo sarà invece un prezioso contributo!
Presidente associazione ludica DADODADODICI di Orzinuovi (BS)
www.dadodadodici.it